Come tutte le persone ho ricevuto una quantità enorme di consigli. Da esperti, da persone più anziane, o semplicemente da persone che pagavo per essere istruito.
Molto spesso li ho seguiti, a volte no.
E c’è una cosa molto interessante che riguarda come le persone, soprattutto in Italia, si avvicinano ad un consulente o ad un coach.
Ed è quello che molto spesso le persone pagano per ricevere consigli che non seguiranno.
Si fidano di te, ti hanno pagato bene, hanno la massima stima di te ma niente. Faranno la cosa sbagliata che avevano immaginato di fare prima di chiamarti. Ed anzi a volte sospetterai che ti abbiano chiamato SOLO per farsi dire che quello che vogliono è giusto.
Come coach e come consulente mi capitano spesso situazioni del genere. E quello che è ho imparato è che non puoi impedire alle persone di fare errori. E vale per lo studente, la casalinga o il professionista o imprenditore, indipendentemente da cultura, laurea, master o soldi.
Letteralmente. Devono passarci.
Normalmente si pensa che le persone quando si rivolgono ad un consulente cerchino delle informazioni – hanno bisogno di conoscere qualcosa che non sanno, gli dai le informazioni giuste, le seguono ed ottengono risultati.
Non funziona MAI così.
Perchè quello che cercano le persone quando si rivolgono ad un consulente è di essere accompagnate prima in un processo che le porti a vedere cose che prima non vedevano e capivano. Una volta che sono in grado di vedere quello che vedi tu con la tua maggiore esperienza sono anche in grado di vedere la soluzione.
Per questo il coaching non può essere MAI solo un fatto di tecnica o di conoscenza. La PNL, il coaching… qualsiasi altro strumento nelle mani di uno che è stato tutta la vita in casa a studiare o nelle aule dei corsi e non ha vissuto la realtà (aziendale o culturale) delle persone che vuole ‘aiutare’… non serve semplicemente a niente. E’ inutile per le persone che si propone di aiutare e, soprattutto, per lui che si illude che stiano succedendo delle cose che in realtà non ci sono.
Ed è per questo che il consiglio che dò sempre agli studenti a cui insegno e che si avvicinano al coaching e voglioni lavorare ed essere buoni coach deve iniziare a muoversi in un contesto in cui hanni maturato già esperienza…
Chi vuole lavorare come coach deve iniziare a fare coaching a persone che hanno difficoltà su qualcosa che lui già conosce molto bene e di cui ha risolto tutte le incognite… qualcosa su cui ha maturato tanta esperienza… ed in cui è ad un punto da cui può vedere il percorso che gli altri devono fare per arrivare dove lui è arrivato.
Il coaching è semplicemente lo strumento per farceli arrivare – ma l’esperienza che ha da insegnare deve essersela guadagnata da solo.
E fare il coach deve essere un punto di arrivo di una persona ‘di successo’ nel proprio campo che inizia a portare gli altri al suo stesso successo (di qualsiasi cosa si tratti), non di qualcuno che si mette a fare coaching perchè nel proprio campo non è riuscito a realizzarsi.
Alla prossima!
Scrivi un commento