Una della cose che mi piace più fare è lavorare con le persone per permettergli di evolvere nel proprio percorso professionale.
E questo per me consiste NON SOLO nel mettere la persona in grado di scegliere qual è il proprio lavoro ed il proprio percorso professionale ideale.
Ma parte da un punto precedente a questo.
Dal punto in cui è in grado di creare un allineamento tra ‘chi è’ il proprio lavoro.
Perchè quando la persona allinea chi è all’organizzazione in cui lavora, diventa enormemente più efficace. Ottiene risultati migliori. E quando tutte le persone nell’organizzazione allineano ‘chi sono’ a quello che fanno – l’intera struttura diventa più efficiente di diversi ordini di grandezza.
E non si tratta di motivazione, o di ‘vision aziendale’, o di mission. Tutti termini che mi hanno sempre lasciato quantomeno perplesso.
La sostanza è questa:
ogni volta che hai una QUALSIASI interazione professionale – quando vendi – quando sei in una riunione e presenti un progetto ad un potenziale cliente… in ogni momento… succedono due cose…
- stai comunicando dei contenuti – la visione, la missione, il contenuto specifico del progetto
- ma stai comunicando anche il tuo grado di allineamento con la TUA azienda. Quanto chi sei e quello che fai sono la stessa cosa, quando le guardi da una certa angolazione.
E quello che ha un impatto maggiore è questo secondo ‘pezzo’ di informazione anche se arriva in maniera per lo più ‘nascosta’ al tuo interlocutore.
Arriva quanto significato ha per te il lavoro che stai facendo
Arriva se i valori della tua società o del tuo gruppo non sono allineati ai tuoi valori
Arriva quanto è presente in te – quello che la tua azienda vuole
Ed è li che ottieni i tuoi risultati. Non altrove.
Non nella vision o nella mission dell’azienda. Ma nel modo in cui riesci a far percepire che quando presenti le idee della tua società non dimentichi chi sei. Non crei questa frattura. Ma riesci a far percepire che chi sei e quello che porti sono, in maniera perfettamente naturale, una cosa sola.
Quando una persona non è allineata con il lavoro che fa succede una cosa: oscilla continuamente tra due posizioni, una ‘chi è’ – i SUOI valori, il suo senso di identità, e le decisioni ed azioni che compie da quella posizione. L’altra posizione è quando agisce – recita – per conto dell’azienda in cui lavora.
E’ – letteralmente – come se entrasse da un personaggio ed uscisse da un’altro continuamente.
Tanto meno è allineato con il proprio lavoro, tanto più l’oscillazione del pendolo è ampia.
Tanto più ha senso per lui il suo lavoro, tanto minore è l’oscillazione, e quando si riduce la persona riesce a mentenere contemporaneamente due posizioni – chi è e chi è all’interno dell’azienda.
Non c’è più differenza.
Ed arrivare a questa posizione ovviamente è una sfida, che spesso genera dei cambiamenti per te, e per l’organizzazione in cui lavori.
E non è un lavoro per tutti, da questo punto di vista. E’ un lavoro per chi ha il potere di cambiare delle cose all’interno della propria organizzazione. O il potere di prendere decisioni che lo facciano muovere in una direzione nuova.
Se sei un imprenditore, e l’azienda è tua ovviamente è più facile. Hai il potere di prendere delle decisioni e di portare dei cambiamenti all’interno della tua azienda che abbiano un impatto.
Se sei il bancario che lavora allo sportello apparentemente hai meno potere di cambiamento: quello che puoi fare è creare una posizione in cui hai più scelte nella tua vita, e un impatto maggiore nella banca in cui lavori – e da questa posizione puoi decidere di fare un lavoro che rappresenta maggiormente chi sei o di cambiare, non so, il tuo gruppo o il progetto in cui lavori in quella direzione.
Ti dico questo perchè mi capita di lavorare con degli imprenditori. Ed ovviamente per loro è più facile implementare questo tipo di idea – allineare chi sono con la propria azienda – visto che hanno il potere di apportare dei cambiamenti nella propria struttura.
Ma allo stesso tempo, quando lavorano con me, devono tenere presente il ‘rischio’ che l’azienda alla fine non sia più la stessa, per come la conoscono. Che alcuni dipendenti che adesso lavorano per loro alla fine del lavoro scoprano di non essere allineati – e di non riuscire a farlo – con quello che l’azienda è o sarà alla fine del processo.
Ma per me parte la trasformazione parte sempre da questo: dal non dimenticare chi sei, ogni volta che mostri, trasmetti e comunichi il tuo lavoro.
E se vuoi iniziare a percepire cosa vuol dire essere ‘allineati’ lascia la tua mail qui in alto a destra, e ricevi subito il corso gratuito.
Simone Pacchiele
Gentile Simone Pacchiele.
Le tue riflessioni sono sempre ricche di significati profondi che mettono l’interlocutore in difficoltà e fanno riflettere sulla propria posizione all’interno del processo evolutivo.
Che dirti è un processo difficile da controllare.
Il pendolo a cui fai riferimento è riferito alle scelte a cui ogni individuo è costretto ad intraprendere che purtroppo sono condizionate dal luogo in cui si vive.
Cordiali saluti
Architetto Alessi Baldassare
Questa di che è una convinzione, come si dice, “limitante” che giustifica la NON azione e declina le propria responsabilità a fattori/cause esterne.
Cordiali Saluti
Salvatore