Tutto quello che faccio nel mio lavoro in cui utilizzo il modello ReSonance può andare sotto il nome di Trasformazione Personale.
Trasformazione è qualcosa di diverso dal cambiamento.
La considerazione iniziale che distingue la Trasformazione Personale da molti percorsi di miglioramento, sia con quelli con approcci più occidentali che quelli di chiara derivazione orientale che sono stati ‘trasportati’ in occidente è che la maggior parte di questi iniziano la loro esplorazione da quello che ‘non funziona’ nella vita di una persona.
Dal problema.
Questo genera una grande consapevolezza delle limitazione – di ciò che non è possibile per l’individuo – e che da questa posizione limitante deve creare un ‘cambiamento’ appunto per migliorare sè stesso ed i risultati che ottiene.
La Trasformazione Personale invece inizia in un punto completamente diverso. Inizia dal portare la persona nella configurazione più completa che esista della sua migliore esperienza possibile.
Da questa posizione è in grado di filtrare tutto quello che c’è nel contesto in cui si trova da una angolazione in cui è si orienta in relazione a ciò che è possibile (al contrario delle limitazioni che sperimentava prima).
Quando questo succede l’individuo non sente più bisogno di ‘cambiare’ niente al proprio esterno o in sè, e invece percepisce che può ottenere (ed agire per ottenere) ciò che vuole da una posizione in cui è già perfetto e privo di nulla.
Per chi è la Trasformazione Personale?
Non tutte le persone sono uguali. E per me la differenza tra le persone non sta in quanto guadagnano o in quello che hanno, e neanche nello stile di vita che hanno, nè nel tipo di lavoro che fanno. Ma in qualcosa che viene molto prima e che genera come conseguenza guadagni e stile di vita e tipo di lavoro, e tutto il resto.
E questo qualcosa che rende diverse le persone è le domande che si fanno e la narrativa che hanno in mente durante la maggior parte del proprio tempo.
Molte volte le persone che si avvicinano al mondo del ‘miglioramento personale’ o ‘sviluppo personale’… chiamalo come vuoi… tendono a vedere i diversi corsi o i diversi temi trattati come se fossero un’unica cosa… un’offerta formativa tra cui scegliere e rivolta a chiunque e ‘buona’ per chiunque.
E invece non funziona così… ci sono diversi tipi di formazione… e ciascun tipo si rivolge persone che hanno nella mente ‘storie’ completamente diverse. Che vivono in un determinato paradigma di valori e che si avvicinano allo studio di nuove cose perchè si rendono conto che il paradigma in cui vivono non è più efficace a garantirgli quello che desiderano.
Che quello che hanno fatto fino a quel momento, che la storia in cui hanno vissuto non ha altri finali se non quello che hanno visto, e rivisto e rivisto ancora.
In sostanza: il loro mondo sta andando in crisi e non sanno cosa fare.
Ma il loro mondo è il loro mondo. Non è quello delle persone che risuonano con altre domande, che hanno un tipo diverso di problemi e che filtrano il mondo in modo totalmente diverso.
Il tipo di formazione che va bene per loro, diventa totalmente inutile e non viene neanche percepito come interessante da persone che vivono in un altro mondo, con altri valori, secondo un paradigma, domande interiori e narrative completamente differenti.
Il primo tipo di persone – per cui potrebbe sembrare perfetta una tipologia di formazione che probabilmente già conosci – sono le persone che definisco, senza che ci sia nessun giudizio nella parola, ‘conformiste’: è il tipo di persone che vivono in un modo dominato da regole – in contesti sociali dove hanno un ruolo ben definito e chiaro. Sono quelle persone che finora hanno vissuto in contesti basati sulle regole… e che fino ad un certo punto della loro vita si sono trovate bene ad eseguire gli ordini.
Fai la brava moglie obbediente e avrai una vita familiare felice
Fai quello che ti dice il capo e avrai per sempre il tuo lavoro
Rispetta le leggi e non avrai nessun tipo di problemi
Fai quello che è ‘giusto’ e sarai tranquillo
Fai quello che hai sempre fatto perchè funziona, il cambiamento è dannoso e non sai dove porta
Questo tipo di persone fino al momento prima di andare in crisi ha vissuto nell’illusione che basta fare quello che gli viene detto dall’ “autorità” e le cose per loro andranno comunque bene. Sono le persone che sono a proprio agio quando non devono prendere decisioni, a cui piace impegnarsi tanto, e che lavorano tanto, in situazioni in cui c’è qualcuno che gli dice cosa è giusto o sbagliato fare.
Non hanno nessun desiderio di libertà di azione o di essere ‘responsabili’ per qualcosa. Vivono in un’idea di mondo sostanzialmente onesto: fai quello che dicono le regole ed andrà tutto bene. Sono normalmente le persone felici di lavorare come sottoposti di un capo, perchè finchè eseguiranno quello che dice il capo il loro lavoro sarà al sicuro – non avranno niente da temere.
Ma ad un certo momento il loro mondo è andato in crisi. Ad un certo momento si rendono conto che il mondo non è come se lo immaginavano.
Che essere una brava moglie ed obbedire sempre non gli garantisce una vita familiare felice.
Che si può perdere il posto di lavoro perchè il capo ha preso una decisione sbagliata e l’azienda chiude, nonostante loro abbiano fatto il loro dovere
Che possono esserci leggi ‘ingiuste’ che dopo una vita di lavoro non gli garantiscono una pensione adeguata
Che continuare a fare quello che hanno sempre fatto in un mondo che cambia può portare al fallimento…
E si rendono conto che c’è un mondo la fuori. E che non c’è una assicurazione. Ma devono uscire dall’apatia, eccitarsi un po’, imparare che è possibile prendere decisioni in autonomia (e che questo può dare euforia), che è possibile autodeterminarsi (diventare chi guida – da cui leader – la propria vita – perchè non è detto che il proprio massimo bene è quando la guida qualcun altro per noi).
Ad un certo punto della loro vita queste persone vanno in crisi perchè quello che ha funzionato fino ad un attimo fa non va più bene. E quando si rivolgono alla ‘formazione’ hanno tante scelte davanti.
Per tutta una vita hanno cercato qualcuno che gli insegnasse abilità pratiche: a fare delle cose, credendo che la risposta sia imparare a fare di più e meglio e che questo li farà accedere ad un livello superiore. Metterci più energia, crederci, motivarsi, essere più convinti.
E quando decidono di rimettersi in gioco possono scegliere di continuare all’interno di questo paradigma e di entrare nel mondo dello ‘sviluppo personale’ per come probabilmente te lo immagini. Nell’iconografia del trainer/guru che ti fa camminare sui carboni ardenti, che ti fa ballare saltare e cantare e ti dice che anche tuoi puoi diventare il tuo stesso leader. Che ti motiva.
Ed il tipo di messaggio che risuona con alcuni ‘conformisti’ (ripeto, non c’è nessun giudizio nel chiamarli in questo modo, è solo che fino a questo momento si sono adeguati a un mondo fatto di ‘regole’) è “inizia a prendere te stesso il controllo di quello che fai, credici di più, spingi di più… Impara come si fa. Arriva all’autodeterminazione.”
Altri riescono a capire che non è sufficiente continuare a insistere e motivarsi su quello che hanno fatto fino ad’ora… che è necessario cambiare paradigma… che è necessario fare un passaggio ulteriore più ‘strutturale’…
I primi andranno a camminare sui carboni ardenti ed a motivarsi saltando ballando e cantando.
Gli altri accedono alla loro autenticità ed alla Trasformazione Personale.