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Come si continua a lavorare con qualcuno che dopo una o due sessioni di coaching sta ottenenendo già risultati eccellenti?
Capita abbastanza spesso che un cliente abbia dei risultati spontanei già molto buoni dopo un paio di sessioni di coaching.
E questo succede anzi in maniera naturale quando lavori bene: perchè la persona si sente supportata, o perchè hai detto qualcosa che per lei ristruttura completamente una situazione e glie la fa vedere sotto una angolazione nuova. A volte le persone arrivano da te già pronte per un cambiamento, e spesso tutto quello che devi fare è semplicemente dargli una piccola ‘spinta’ nella loro direzione.
A volte basta una sessione per ‘risolvere il problema’. O per mettere la persona con cui lavori in una posizione in cui percepisce di aver ottenuto un bel successo.
Ed è lì che inizia davvero il tuo lavoro.
Perchè?
Mi succede spesso che dopo una sola sessione di coaching la persona con cui sto lavorando si senta molto ‘in movimento… si è sbloccata una situazione all’improvviso, ha chiuso un contratto importante senza neanche sapere come… cose così. E questa euforia lo porta naturalmente a perdere di vista e a non portare attenzione a quello che di giusto ha fatto per ottenere questi risultati.
Il successo funziona con delle dinamiche a spirale. All’euforia (che è sempre una cosa buona, per carità) bisogna far seguire una serie di strategie che servono a trasformare un risultato ‘occasionale’ in qualcosa di sostenibile nel lungo periodo.
Insegnargli come fare a trasformare ciò che prima era il livello massimo nella base della propria performance da quel momento in poi. E questo richiede un lavoro specifico.
Un paio di idee su come fare.
Chiedi al tuo cliente di creare delle fondamenta più solide per il successo che ha avuto. Ti faccio un esempio: se nella settimana dopo la prima sessione di coaching ha chiuso 5 contratti in una settimana quando di solito ne chiudeva 2 o 3 – lavora sul rendere questo risultato la normalità nelle settimane successive.
Rendere normalità i risultati che sembravano fino a poco prima eccezionali… questo è il lavoro migliore che puoi fare come coach. E per farlo devi essere capace di cambiare la realtà della persona con cui lavori e costruirne per lui un’altra all’interno della quale è normale per lui generare quel tipo di performance.
E’ come quando sei all’università … se i primi voti che prendi sono alti, da quel punto in poi è normale per te essere settato su quel livello e creare le performance che servono per continuare a mantenere la media alta. Se sei un professionista e guadagni ogni mese una certa cifra, è naturale per te continuare a farlo mese dopo mese, anche se le condizioni del mercato cambiano leggermente… riesci ad adattare quello che fai in funzione di quello che ormai è naturale per te guadagnare.
La domanda è: come faccio ad espandere e a salire di livello? Come faccio a creare performance tali che quello che è il risultato eccezionale di oggi diventi la normalità dei prossimi mesi?
Come fai ad andare più in profondità con la tua relazione con il successo, qualsiasi cosa voglia dire ‘successo’ per te?
Spero che queste idee ti siano di aiuto,
Simone
P.S. Il 1 settembre a Roma parlerò di queste ed altre idee per chiunque sia interessato a migliorare la propria abilità nel coaching o a diventare coach. Terrò il corso ‘Introduzione al Coaching’ in cui presento per la prima volta esplicitamente come funziona il modello ReSonance per il Coaching e spiego perchè (e come) è così efficace nel generare cambiamento.
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Simone
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