Alcuni coach pensano che suggerire una direzione ai propri clienti sia sbagliato. Altri gli dicono esattamente cosa fare. Un coach può essere ‘direttivo’?
Può esserlo o non esserlo.
Clienti diversi hanno bisogno di approcci diversi. Dipende da chi sono, dalla loro personalità e dal loro stile di apprendimento, dalla situazione e dal momento in cui si trovano.
Essere versatili, avere più strategie di coaching nel proprio arsenale (che è quello che dovresti imparare in un corso di coaching) è quello che aumenta la probabilità di avere successo come coach.
So che molte scuole non approvano l’idea di un coach che dice ai propri clienti cosa fare, ma io sono dell’idea che queste scuole non stiano formando dei coach in grado di lavorare nel mondo reale.
Ci sono delle situazioni in cui come coach dovrai essere molto direttivo… per due motivi presenti nello stesso momento:
– perchè sei esperto di quel tipo di situazione per cui il cliente è venuto da te
– perchè il cliente vuole che tu lo sia.
Diciamo la verità: uno dei motivi per cui qualcuno va da un coach è per ricevere aiuto ad andare più veloce in una direzione.
Per fare una cosa più facilmente. O con meno sforzo. Per accelerare dei risultati. A volte è vero che ‘deve trovare da solo le sue risposte’. Ma quello che ho imparato in anni di lavoro è che molto clienti vogliono come prima cosa essere messi in linea con dinamica e la velocità della situazione in cui sono, ed essere aiutati a trovare velocemente delle strategie e delle situazioni che funzionano bene.
I clienti vengono da te anche per le tue opinioni e per avere un po’ della tua ‘abilità’. Vogliono sapere come la pensi, le tue osservazioni, quello che hai imparato dall’esperienza, come hai trovato le soluzioni ai tuoi problemi simili e come puoi avvicinarli dalla tua esperienza a trovare la LORO soluzione. Quando vanno da un coach ci vanno per avere risultati non modelli di coaching.
Quindi la mia idea è: non farti problemi a presentare alle persone con cui lavoro anche delle soluzioni. Non temere di essere troppo direttivo, probabilmente lo sarai meno di quello che le persone desiderano. Proponi delle soluzioni, chiarendo che non è che devono prenderle come oro colato, ma che devono vagliarle con la loro testa.
Magari è qualcosa che puoi fare quando conosci già da un po’ una persona con cui stai lavorando (personalmente la mia policy è di non dare ‘consigli’ prima di alcuni mesi di lavoro). Dagli 3 opzioni, con i pro e i contro di ognuna, quando sei ragionevolmente certo che sono in grado di farsi la loro idea e opinione su quello che hai proposto loro.
Gran parte di quello che faccio consiste nell’espandere il mondo delle persone con cui lavoro (ed il modello ReSonance è perfetto per questo). E questo avviene a volte anche presentando loro delle strategie e delle opzioni chiare su cosa fare.
Alla prossima lezione di coaching.
Simone Pacchiele
ReSonance Coaching School