Mi capita ogni tanto di fare coaching a persone esaltate dello sviluppo personale. Persone per cui migliorare se stessi è diventato all’improvviso non più il mezzo – ottenere più risultati – ma una vera e propria mania di avere più libri, video, corsi continuando a non avere risultati.
Persone del genere sono quelle che durante una sessione di coaching citano continuamente frasi di Anthony Robbins (o vari cloni localizzati italiani) e non fanno niente per cambiare. Hanno la mente piena di frasi ma poca propensione a muoversi.
E’ pieno di esaltati dai corsi di formazione.
Per esaltati intendo le persone che:
1. Sono sempre alla ricerca della novità che sembra risolvere i ‘problemi’ che il corso precedente non ha risolto.
2. Non utilizzano quello che imparano (e molto spesso non è neanche colpa loro, perchè ai corsi che hanno frequentato non gli hanno fornito strumenti efficaci).
Alcune persone amano imparare e fare coaching ma confondono l’apprendimento con il fatto di acquisire informazioni e consumare informazioni ed usare informazioni.
Se non vieni guidato in questo processo da una persona che sa dove portarti, tutti i corsi diventano inutili. Se c’è vero apprendimento nella formazione che segui, sei in grado di iniziare a fare cose ed ottenere risultati che non hai mai ottenuto prima.
Possono essere persone che sanno molte cose ma la loro vita non sembra affatto diversa da prima a qualcuno che li guardi dall’esterno.
Come fai a distinguere uno che impara da uno che accumula conoscenze?
E’ apprendimento quando te ed i tuoi comportamenti sono influenzati dalle esperienze che fai. Quando quello che fai è diverso da quello che facevi prima.
Tutto il resto è accumulare informazioni.
Entrambe le cose ovviamente vanno bene, basta avere chiaro quello che stai facendo.
Accumulare informazioni può essere molto piacevole e gratificante, dopo tutto.
Una delle cose che fanno tipicamente le persone che accumulano informazioni e che hanno letto un sacco di libri di sviluppo personale è di andare in visibilio per l’idea di tutto il potenziale e le possibilità che hanno.
Il magico mondo dello sviluppo personale e del coaching gli ha aperto gli occhi e gli ha detto che tutto è possibile, ed ora vagheggiano tutto il giorno su tutto quello che potrebbero fare.
Il punto poi è che non fanno niente.
Poi c’è un altro segmento di persone che vengono a fare coaching e lavorano con me che non hanno ancora sviluppato un senso di identità, di ‘chi sono’.
Sono il tipo di persone che ripete ‘affermazioni’ o citazioni da Anthony Robbins per darsi un’immagine ed un tono. Anche qui, niente di male – se come si vedono non gli piace.
Il lato negativo di questo è che ripetono frasi da superuomini dimenticando che per uscire dalla situazione in cui sono c’è da rimboccarsi le maniche e muoversi.
Ho usato il sistema delle ‘affermazioni’ quando ero più o meno un ragazzino, e so che ha senso per darti una direzione in un certo periodo. Alla fine per ottenere risultati oltre alle affermazioni ho dovuto studiare ed applicare molto altro e alla fine, quando i risultati erano arrivati, le affermazioni non servivano più.
Perchè? Perchè avevo scelto una soluzione (=apprendimento) piuttosto che uno strumento (le affermazioni).
Nel prossimo post vediamo come si lavora con queste persone. Quando fai coaching, se sei un coach. E su te stesso se ti sei riconosciuto in questa descrizione e vuoi evolverti.
Alla prossima!
Simone Pacchiele
Scuola per Coach
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