Se sei un appassionato di Coaching, PNL, motivazione, sviluppo personale questo è un articolo che ho scritto pensando a te.
So che la maggior parte della formazione in Coaching riguarda in realtà il cosiddetto Coaching motivazionale ed è strutturata in una serie di corsi…
in cui vai lì per aumentare la tua autostima
…o per ‘essere motivato’ a fare qualcosa che fino ad ora non hai fatto
…in cui spesso ti viene detto di ballare, saltare e cantare
…in cui vieni ‘spinto’ a fare cose che non faresti mai normalmente come camminare sui carboni ardenti
…
O in cui la tua motivazione viene aumentata fornendoti un obiettivo particolarmente difficile cone correre una maratona.
In base a tutte queste attività che ti vengono insegnate… dovresti arrivare a generare un cambiamento nella tua vita.
Dico ‘dovresti’ perché questo non succede quasi mai.
E da un punto di vista logico infatti mi riesce difficile capire perché camminare su dei carboni ardenti dovrebbe rendermi una persona in grado di generare più performance in aree della tua vita che sono davvero importanti per te.
Uno dei miei punti di riferimento per quanto riguarda la performance si basa sul tenere bene a mente questa frase:
“Essere motivati non vuol dire essere in grado di generare risultati“.
In particolare, una delle cose che afferma questa frase è che per ‘funzionare bene’ nel mondo, per generare performance, per ottenere più risultati – in qualsiasi settore – NON devi essere particolarmente motivato.
So bene che questa affermazione crea un bel po’ di confusione, soprattutto se sei stato abituato a considerare l’unico modo in cui puoi cambiare quello di trovarti in un branco di scalmanati esaltati che cantano e dicono ‘anche io posso’.
E cerchiamo di capirci: io apprezzo tantissimo persone che ad un certo punto della propria vita personale e professionale si mettono in gioco e decidono di cambiare quello che fanno. Sicuramente penso che questo primo passaggio, quello di uscire dal torpore di una routine che oramai non funziona più, sia in certi casi il primo passaggio per iniziare a cambiare.
Detto questo, penso anche che la ‘motivazione’ può rivelarsi molto presto un boomerang bello e buono – soprattutto se quello che ci interessa è scoprire davvero come possiamo funzionare meglio ed ottenere più risultati e non diventare semplicemente appassionati di sviluppo personale.
E infatti nella mia esperienza tutte le persone che tornano a casa da corsi hanno ballato, saltato e cantato sperimentano una cosa: nei primi giorni dopo il corso si sentono ancora esaltati perchè sono stati diversi da come sono di solito…
E’ una sensazione ‘drogata’: si sentono più sicuri, più coraggiosi, con sensazioni diverse nel loro corpo e con pensieri diversi e credono che sia avvenuto un cambiamento e che dipenda da loro..
Ma difficilmente il Coaching motivazionale genera un cambiamento che va oltre la sensazione momentanea: molte volte infatti le persone stanno bene ma non perchè sono ‘cambiate’ in qualche modo e neanche perchè dipendesse poi troppo da loro.
Dipendeva dal contesto.
Perché è ovvio che quando sei in un ‘club sociale’ dove l’ambiente è forzatamente ‘positivo’ (nel senso: vengono cancellate tutte le cose che fuori non vanno bene), il trainer è bravo e TUTTI intorno a te vengono invitati dagli assistenti a ballare e saltare e a divertirsi… è facile che tu stia ‘senza pensieri’.
E’ come andare ad una festa in cui tutti sono allegri perché hanno bevuto un po’.
Poi torni a casa passato l’effetto del vino ma la realtà è rimasta la stessa di prima.
La motivazione non ti fornisce né la consapevolezza né gli strumenti per cambiare le cose. Anzi a volte molto presto si trasforma in senso di impossibilità. Perché ti da la SENSAZIONE di poter ottenere delle cose, ma non ti mette in grado di farlo effettivamente.
Cosa ho scoperto della performance.
In anni di frequentazione e di lavoro con persone che già generano performance eccezionali nel loro lavoro, ho scoperto un paio di cose interessanti su come fanno a farlo.
Parlo di imprenditori, grandissimi musicisti, sportivi olimpionici, venditori.
La gran parte di questo lavoro di ricerca ha trovato la sua realizzazione nel sistema per la performance ReSonance, che insegno e trasmetto ai miei allievi da 5 anni.
Per prima cosa ti assicuro che NESSUNO di genera performance grazie alla motivazione che ha acquisito.
Nessuno di loro ha attenzione al fatto di essere motivato, o reputa la motivazione un elemento importante per generare performance.
Nessuno di loro va a farsi motivare da un coach prima di una gara, di un concerto o di un incontro di vendita.
Quello che fanno invece queste persone è una cosa molto diversa che ora ti spiegherò.
E’ qualcosa che spesso fanno in maniera totalmente inconsapevole – una cosa che se già non fai puoi imparare a fare anche tu.
Ed è capire con enorme precisione in quale configurazione specifica sono quando ottengono naturalmente risultati senza sforzo.
Pensaci un attimo: la volta in cui sei riuscito a fare quella cosa eccezionale che non pensavi saresti riuscito a fare… e ti sei ritrovato a fare all’improvviso…
…probabilmente l’hai fatto senza neanche pensarci e senza neanche accorgerti che la stavi facendo.
Ti sei ritrovato solo DOPO a renderti conto che avevi fatto una cosa che non avevi mai fatto prima. E magari hai detto: “se mi chiedessero di rifarla 100 volte non so se ci riuscirei”.
Ok, hai capito di che genere di cose parlo, vero?
La volta in cui senza neanche sapere come hai detto esattamente le cose ‘giuste per chiudere la tua vendita più grande di sempre.
O quella in cui ha suonato come prima non avevi mai fatto
O in cui sei riuscito a muoverti con una tale fluidità da vincere la gara.
Ecco, quella volta lì scommetto che non hai dovuto essere motivato.
Nessuno ha dovuto ‘caricarti’ prima.
Ma è successo qualcosa – che adesso non sai spiegarti – che ha fatto succedere quella performance.
L’hai fatto e basta. Non sai neanche come ci sei riuscito ma l’hai fatto.
Ecco. Il mio lavoro – che è quello del ReSonance e del Coaching per la Performance, contrapposto a quello motivazionale’ ha un solo scopo: farti capire COME TU riesci a generare performance.
Farti capire qual è la configurazione specifica da cui per te è naturale generare performance. E quando parlo di configurazione parlo di uno specifico modo in cui mente e corpo sono allineati unicamente per te in modo tale che quando sei così tutto quello che fai lo fai al meglio delle tue possibilità.
Il ReSonance NON è un lavoro che si basa sulla motivazione, sulla PNL, su esercizi ‘standardizzati’ che vanno bene per tutto… ma sulla capacità di riconoscere alcuni stati precisi da cui, quando sei così, sei al meglio di te stesso.
E poi sull’insegnarti a replicare quello stato, e le tue migliori performance, ogni volta che vuoi.
Il modo migliore di entrare nel mondo del Coaching ReSonance è quello di partecipare al prossimo corso intensivo.
Leggi qui il programma.
A presto,
Simone Pacchiele
molto interessante.
credo di aver capito un po’ di più, con questo articolo, cosa sia la Resonance.