Il tema di cui leggerai nell’articolo ti darà alcuni spunti molto pratici per lavorare su te stesso ed allo stesso tempo tocca da vicino come funziona, in concreto, il lavoro che faccio.
La domanda da cui parto è
‘Cosa sei convinto di poter realizzare?’
E ti faccio questa domanda da una prospettiva molto particolare… che è: Quando hai tutte le risorse di cui hai bisogno… cosa sei convinto di poter realizzare?
E se hai mai lavorato con me nel coaching o dal vivo… sai che per me fare questa domanda è lo stesso che chiedere:
‘Cosa vuoi?’
E poi dopo aver risposto, chiediti questo: ‘Cosa pensi che si avveri in relazione a quello che vuoi?’
Se ti fai questa domanda DOPO aver risposto all’altra… probabilmente avrai un certo tipo di reazione, e ti chiedo di portare la tua attenzione al corpo mentre inizi a rispondere.
Ecco… in quell’attimo e in quella zona del tuo corpo su cui è stato naturale portare l’attenzione … lì c’è la soluzione alla domanda: ‘Come riesco a generare le mie migliori performance? Come riesco a fare si che quello che voglio e quello che credo si avveri… siano esattamente la stessa cosa?’
In quella zona del tuo corpo che per primo ha reagito, è presente per intero il modo in cui ti organizzi in relazione a quello che vuoi, c’è la chiave e la rappresentazione (visibile dall’esterno, a saperla guardare) di quanto è probabile che in questo momento ottenga quello che desideri.
Come reagisce il tuo corpo a livello di tensioni o di aperture, o di chiusure in relazione alla ‘possibilità’ che quello che vuoi accada?
Accetta la possibilità o la rifiuta?
Quello che faccio nel mio lavoro che definisco molto spesso ‘somatico’ non ha niente a che vedere con il corpo dal punto di vista del rilassamento o del benessere fisico.
Ha a che vedere con il livello più profondo di come ci organizziamo nello spazio e nel mondo per andarci a prendere quello che desideriamo. Come strutturiamo la nostra esperienza, il linguaggio ed il corpo per generare risultati.
Esiste una ‘grammatica’ che descrive chi sei e che, se la conosci, ti permette di cambiare la storia che vivi ed i risultati che ottieni.Per farlo, parti dal semplice esercizio che ti ho appena dato…
A presto
Simone Pacchiele
Ciao Simone,
non ho capito bene: se voglio una cosa e credo che non la otterrò, semplicemente modificando la mia posizione somatica smetterò di credere che non la otterrò?
E ammesso che sia così, una volta che mi sarò allineata, questo mi permetterà di ottenerla?
Non mi torna tanto, chiariscimi un pò le idee, se ho una credenza, ce l’ho perchè l’esperienza me l’ha confermata. Se ho 40 anni e l’ultima maratona l’ho corsa in più di 4 ore, credo che non riuscirò a correre la prossima in 2. Questa credenza non è solo buon senso, è un fatto.
Rimanendo sui fatti, tu la maratona me la fai correre in 2 ore o sei solo chiacchiere e distintivo ;D?
Ciao Mig…
prima di risponderti sul contenuto della mail… fammi capire una cosa:
quindi mi stai dicendo che chiunque non ti faccia correre la maratona sotto le due ora è ‘chiacchiere e distintivo’? 😉
(soprattutto considerando il fatto che la maratona la corri tu e non io 🙂 )