Alcuni anni fa mi capitava piuttosto spesso di frequentare seminari di arti marziali e discipline orientali. Erano seminari piuttosto lunghi, duravano dai sette ai dieci giorni, ed erano momenti un cui in un piccolo gruppo, le persone avevano davvero la possibilità di sperimentare, praticare, concentrarsi totalmente su una singola disciplina…
Alcuni di questi seminari erano di Aikido, altri di Shiatsu. Si passava la maggior parte del tempo all’aperto nei boschi a meditare o sul tatami a praticare senza regole di tempo o orari. Si iniziava la mattina alle 7 e a volte alle 3 di mattina si stava ancora praticando.
Da tempo, in quegli anni, cercavo di esplorare una dimensione e delle idee che mettessero in relazione le discipline che giù studiavo (la PNL, soprattutto, ed il linguaggio come mezzo di trasformazione) e la consapevolezza somatica. Come il linguaggio cambia il corpo e come l’esperienza somatica cambia linguaggio, decisioni e azioni che compiamo.
Ma in uno di questo seminari successe qualcosa di particolare. Era uno di quelli dove la pratica era stata particolarmente intensa e continua… Praticamente per tutta la settimana, 24 ore al giorno, avevamo lavorato ininterrottamente alternando brevi momenti di riposo, una o due ore al massimo, con la pratica di allenamento e meditazione.
Tornato a casa mi sono accorto che… percepivo il tempo in modo diverso.
E’ difficile da spiegare, ma fondamentalmente la sensazione che avevo era questa: le persone, le macchine, tutto intorno a me girava più lentamente… lo vedevo e percepivo praticamente a rallentatore. Come se il mondo si fosse rallentato, e io avevo il doppio del tempo per decidere cosa fare in ogni interazione con le persone e con gli oggetti.
Una di quelle situazioni in cui se volessero colpirti con un pugno velocissimo, dico per dire, avresti il tempo di vederlo arrivare, scansarti e ritornare al tuo posto e la persona che te lo ha tirato non saprebbe neanche capire cosa è successo.
Le macchine andavano più lente… tutto andava più lento. In ogni interazione con gli altri avevo praticamente il doppio del tempo per decidere cosa fare, come farlo, la risposta più giusta da dare, l’azione migliore. Il mondo girava a rallentatore ed io no.
E anche nello svolgere le attività lavorative di tutti I giorni, il tempo si era dilatato: avevo praticamente il doppio del tempo per fare le cose, e riuscivo a compiere molte più cose e a portarle a compimento di quanto succedesse prima della mia esperienza.
Ovviamente, questa è una esperienza abbastanza comune per quei maestri che praticano un’arte marziale davvero come una arte ‘interna’ per tutta la vita e per tutto il giorno. Per me è stata una esperienza illuminante su come le persone percepiscono il tempo e su come ‘si muovono’ all’interno del tempo. E da quel momento ho iniziato ad esplorare nel mio lavoro di coach e formatore come le persone percepiscono, vivono ed usano il tempo.
Esistono molto metodi di produttività e di gestione del tempo che si concentrano su ottimizzare il tempo sull’aumentare la produttività personale.
Ma la chiave secondo me, almeno all’inizio, consiste in come percepisci il tempo, come lo elabori a livello somatico… come il tuo sistema mente-corpo ‘modella’ la tua esperienza del tempo. Già solo portare l’attenzione su ‘cosa’ è il tempo per te e come cambia le sue caratteristiche man mano che cambi attività… e rendersi conto di quello che succede ogni volta… questo può aumentare la tua efficacia personale.
Molte delle idee e degli esercizi per iniziare a farlo li ho messi nel corso InTempo
interessante la percezione del tempo nelle attivita’ giornaliere io e alcuni dei miei maestri lo chiameremo samadhi o illuminazione
Anch’io ho avuto la stessa esperienza dopo alcune sedute yoga, mi sembravano tutti intorno a me molto lenti.Sentivo che ho l’energia di scavalcare monti e andare a piedi senza faticare, e vedevo meglio.Percepivo tutto in un modo piu chiaro che prima
Interessante la tua percezione del tempo, questo forse significa che la percezione del tempo ha principalmente una valenza psicologica? Pensa che a me accade un pò quello che dici tu e un pò il contrario, nel senso che – pur nella lentezza di alcune azioni – mi sembra che le ore, i giorni, le settimane, ecc. volino via ..