Il terzo segreto della performance è racchiuso secondo me in questa frase:
“non avere obiettivi, piuttosto fai qualcosa di diverso”-
So benissimo che questo è contrario a molte delle cose che vengono insegnate normalmente nei corsi sugli obiettivi per migliorare i risultati che ottengono le persone, nella vita o al lavoro.
E so benissimo che può sembrarti un controsenso: una performance deve sempre avere a che fare con un obiettivo, altrimenti che performance è?
Ed è vero.
Ma è troppo facile avere obiettivi. Puoi fare una lista dei tuoi in 3 minuti, ne sono sicuro… ma questo non ti farebbe muovere di un passo per avvicinarti ad essi.
Quando parlo di ‘non avere obiettivi’ infatti mi riferisco non tanto al ‘cosa’ è oggetto della tua performance ma al modo in cui ti muovi nello spazio e nel mondo, e fai delle cose per ottenere quello che vuoi.
Alla strategie di creatività che usi.
Per dirla in modo più chiaro:
quello che succede quando le persone portano definiscono un obiettivo, è che iniziano a portare l’attenzione sul ‘cosa’ vogliono (non importa se questo cosa è avere un campo di golf privato o una relazione soddisfacente) ma per ottenerlo continuano a fare esattamente le stesse cose che hanno fatto fino ad allora, e che hanno generato risultati diversi da quelli che desiderano.
Usano modelli, idee, comportamenti, abitudini che avevano prima.
Sapere quello che vuoi non basta.
Devi anche mettere l’attenzione su quello che fai e portare l’attenzione all’esterno da te per vedere se i risultati che ti tornano indietro DOPO o DURANTE le tue azioni sono in linea con la direzione che porta al tuo obiettivo.
E molto spesso dovrai anche iniziare a fare cose che non hai mai fatto e misurare se ti portano nella direzione dei risultati che vuoi ottenere.
Ciao, una curiosità, sapere quindi con chiarezza ciò che si vuole è un vantaggio oppure no?
Ciao
Alessandro
Ciao Alessandro,
si e no.
Se per ‘chiarezza’ intendi stabilire una ‘direzione’, in termini di esperienze che vuoi avere e di stile di vita e di cose che vuoi essere presenti nella tua vita si.
Se vuoi dire ‘voglio quella cosa’ (dove al posto di ‘cosa’ puoi metterci quello che vuoi) a volte può essere controproducente.
Quello che fanno le persone quando si concentrano sull’obiettivo è iniziare a tralasciare un sacco di dati utili che gli arrivano come feedback da quello che fanno e di avere gli occhi solo sull’oggetto del loro desiderio. E questo gli impedisce di avere la flessibilità e la creatività di provare a fare qualcosa di diverso.
Spero che questo ti dia un pò di … chiarezza in più
Simone
Una pratica che aiuta molto nella raccolta dei dati (i feedback di cui parli tu Simone), è “ripulire” l’ambiente in cui si opera.
DIpende cosa intendi per ‘ripulire’ … 🙂
Organizzarlo in modo da essere più performanti… Se l’ambiente è pieno di “fuffa,” e l’attenzione cade su qualcosa che ci distrae da quello che stiamo facendo e vogliamo ottenere, è bene riadattarlo in modo che l’attenzione cada su ciò che davvero serve.
io di obbiettivi certi non ne ho di certo, quello di cui sono certa sono solo le emozioni che voglio provare, può essere ugualmente utile per direzionale le proprie azioni?
Non credo che ci sia una formula per raggiungere gli obiettivi, perchè naturalmente una cosa è per esempio riuscire a trovare un posto di lavoro, un’altra cosa è riuscire a fare una pubblicazione o per esempio riuscire a dimagrire se ti senti dire che sei molto grasso.
Quello che conta secondo me è essere certi che l’obiettivo che vuoi raggiunge sia veramente quello tuo e non l’obiettivo di qualcun altro, perchè in questo caso è destinato a dissolversi.
Quando Obiettivo è quello tuo non solo è direzionale ma è quella stessa forza che ti permette di superare le difficoltà che si incontrano per raggiungerelo.
Un obiettivo senza scopo è inutile e raggiungere un obiettivo che non è proprio è come dire che è senza scopo.
DTeresi