C’è una cosa che noto sempre quando lavoro nel coaching con delle persone che generano davvero risultati eccezionali… musicisti, sportivi o imprenditori piuttosto che giocatori di poker o attori (si, ho lavorato anche con loro 😉 ).
E’ che ad un certo punto della loro formazione come ‘performer’ sono passati naturalmente dall’avere l’attenzione su quello che succede nella loro testa a livello intellettuale a quello che succede nel loro corpo.
Per dirla in maniera un po’ più raffinata… hanno re-diretto la loro attenzione dagli schemi mentali a quelli di consapevolezza somatica – e per questo hanno iniziato a generare risultati di un altro livello… di un livello superiore.
Facci caso: quando chiedi ad una persona anche molto brava nel suo campo, ma non eccezionale, come fa a fare qualcosa ti spiegherà probabilmente per filo e per segno quello che fa.
Se chiedi ad un buon giocatore di tennis come fa a capire dove arriverà la palla dopo che l’avversario l’ha colpita (io l’ho fatto) spesso risponderà con frasi come ‘dipende da dove ha colpito la palla e con quale angolazione. Dunque… se l’ha colpita da li allora…’
Qualche anno fa invece mi colpì una dichiarazione di Roger Federer, numero 1 del tennis mondiale.
“Mi sento come se stessi vivendo il gioco quando sono là fuori. Percepisco quando qualcuno sta per colpire la palla. So esattamente con che angolo e che effetto la colpirà. Mi sembra semplicemente di averla già vista quella palla, e questo è un enorme vantaggio.”
Quando parli con un vero maestro e gli chiedi come fa a fare qualcosa, molto spesso la risposta è qualcosa del tipo “non so come faccio. Lo faccio e basta”. Oppure, che è la stessa cosa, “lo sento”.
E questo succede perchè ha smesso, magari da anni, di utilizzare solo la mente – la abilità cognitive – per prendere le decisioni in ogni momento… le decisioni relative alla sua performance: colpire in quel modo o in un altro, giocare quella carta o no, suonare quella nota con quella intensità… lanciare quel nuovo prodotto piuttosto che un altro…
Ma ad un certo punto ha iniziato a lasciar entrare una grandissima quantità di dati nel suo sistema e ad elaborarli somaticamente piuttosto che intellettualmente. Per alcuni questa integrazione di mente e corpo è assolutamente naturale. E quando è presente i risultati che generano sono di livello assoluto.
Alla maggior parte delle persone non è stato insegnato: quando vai a scuola… anzi nei primi anni ti viene insegnato a dimenticare come sei nel tuo corpo quando impari e quando usi quello che hai imparato.
La buona notizia è che puoi farlo anche tu. Puoi diventare il Roger Federer del tuo campo, se ti interessa. O puoi fare meglio ancora: funzionare al tuo migliore livello possibile.
Come esistono degli schemi per operare a livello intellettivo, e apprendere e operare da li, così esistono schemi per iniziare a funzionare da una prospettiva completamente diversa che è quella a cui funzioni quando mente e corpo sono allineati.
Se vuoi imparare come si fa… ti aspetto al ReSonance, il 14 luglio a Roma
Alla prossima!
Simone Pacchiele
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