Chiedi a qualcuno che abbia appena cambiato lavoro, o che sia tornato da poco da un viaggio in un paese straniero. Chiedi le sue impressioni. Molte volte di dirà tra le cose che l’hanno colpito come in quel nuovo posto, c’è come il tempo sia percepito in modo diverso.
‘le cose sono molto più rilassate, li’
‘lo stile di vita è davvero più lento’
Infatti, molte volte la decisione di cambiare lavoro, o di andare a vivere in un paese straniero ha – in maniera più o meno esplicita – al centro il desiderio di vivere un ‘tempo’ diverso.
‘volevo un lavoro più rilassato’.
Alcune professioni vengono proprio definite nei termini della propria caratteristica modalità di vivere il tempo. Immagina un lavoro come quello del vigile del fuoco o del pilota di caccia… o anche del soldato impegnato in una missione: lunghi periodi di inattività inframmezzati da brevi periodi di intensità assoluta.
Che importanza ha questo con la performance e la capacità di usare bene il tempo e di essere efficaci, e di ottimizzare il tempo?
Dal mio punto di vista questa: che inizi ad usare bene il tuo tempo ed inizi ad essere efficace e a ‘funzionare bene’ quando per prima cosa adatti il tuo ritmo ed il tuo tempo a quello del contesto in cui operi. Quando hai una consapevolezza del ritmo che è intorno a te.
Usiamo bene il tempo non tanto perchè sappiamo fare tante cose in una, due o cinque ore. Non perchè sappiamo portare avanti più progetti contemporaneamente. La qualità e la quantità dei risultati che abbiamo dipende per la gran parte, secondo me, di quella che chiamo la ‘consapevolezza del contesto’ in cui sei.
E poi di come riesci a passare da un contesto all’altro con facilità.
Infatti, in qualsiasi realtà professionale attuale esistono molti più contesti possibili di quanti ve ne fossero solo 10 anni fa, e la questione di quanto velocemente riesci a passare da un contesto ad un altro è davvero centrale: stai dedicandoti ad una attività in ufficio e nel frattempo succedono delle cose intorno a te: le persone nel tuo open space si stanno dedicando ad altre cose, e magari è richiesta un tuo consiglio su un progetto che non stai seguendo direttamente, ma su cui hai competenze specifiche che possono essere utili.
Oppure stai lavorando sulla causa di un cliente e ti arriva una telefonata che ti costringe ad andare in udienza in tribunale entro mezz’ora e devi riordinare le idee velocemente.
Per come funziona la vita professionale consiste oggi più che mai in un insieme di situazioni e contesti differenti da cui emergono di tanto in tanto degli ‘episodi’ in cui è richiesto il nostro intervento.
In poche parole, funziona un po’ come sul computer.
Ci sono diverse ‘finestre’ con diversi programmi aperte sullo sfondo, ma solo una alla volta è presente alla nostra attenzione in un singolo momento. E ci è richiesto di passare da una finestra all’altra per lavorare su un programma o su un altro di momento in momento.
E la velocità e l’efficienza che abbiamo dipende più che dalla velocità con cui operiamo nella singola finestra, da quanto bravi e veloci siamo ad adattarci e a riportare l’attenzione sul nuovo contesto ogni volta. Perchè questo cambio di contesto può avvenire decine di volte ogni giorno, e ogni volta serve comunque un pò di tempo per riguadagnare la ‘consapevolezza’ di quello che sta succedendo in quel singolo contesto – in quella singola finestra – ed assorbire le informazioni presenti in QUEL contesto in QUEL momento.
Quando questo avviene, diventi efficace, e le cose sembrano avvenire senza sforzo.
E se vuoi iniziare ad essere più efficace usando il tuo tempo ti consiglio InTempo.
Simone Pacchiele
Scrivi un commento