La formazione è un pessimo investimento.
Non scherzo.
Per un formatore, ti dico, è facilissimo far stare bene le persone in un corso: basta fargli due coccole, esaltarle un po’, balli canti e musica, risate ed abbracci in un bell’albergo lontano dalle rottura di scatole del lavoro e in alcuni casi della famiglia… e ci vuole poco.
Ma è questo ciò per cui investi il tuo denaro? E’ proprio questo quello che vuoi da un corso? E’ da quella passeggera sensazione di benessere che giudichi il valore della formazione che scegli o da quello che ti resta dopo 5 giorni, 5 mesi, 5 anni?
Da circa 8 anni tengo corsi che con modalità diverse mettono le persone in grado di generare performance migliori.
E prima di tenere corsi, per circa 10 anni ho studiato e frequentato, sia negli USA che in Europa praticamente tutto quello che c’era da frequentare nel settore del cosiddetto ‘sviluppo personale’.
Ovviamente ho approfondito per tantissimo tempo alcuni aspetti che sono quelli del Coaching e della performance, ma dalla PNL in giù, pensa ad una tecnica o modello che ha girato negli ultimi 20 anni in Italia e io prima di iniziare a tenere corsi l’ho per lo meno studiata per qualche giorno con chi l’ha creata o con uno dei suoi migliori formatori.
Ed ovviamente, da allievo e prima ancora di insegnare ho anche avuto modo di passare tanto tempo con i colleghi corsisti in quelle occasioni. E mi sono reso conto di una cosa: che i corsi di sviluppo personale se non li scegli in base alle tue reali esigenze possono essere un pessimo investimento.
Come dici? Pessimo investimento?
Esattamente, un pessimo investimento.
E tutte quelle frasi tipo ‘o ti formi o ti estingui’ e ‘se pensi che la formazione sia costosa, pensa a quanto ti costerà non formarti’? allora dove le metti.
Sono d’accordo, sono frasi anche giuste in linea teorica. Filosoficamente parlando, diciamo.
Ma qui sto parlando di ritorno sull’investimento puramente misurabile in relazione a quello di cui hai davvero bisogno: quando investi in formazione, scegli spinto dall’entusiasmo del momento, o stabilisci ciò che vuoi ottenere e misuri quanto ti torna dal tuo ‘investimento?
Quando fai degli investimenti vuoi guadagnarci, giusto?
Se compri una casa a 70 per rivenderla, ti aspetti di trovare un compratore che ti dia almeno 120 dopo averla ristrutturata, giusto?
Se sei un concessionario auto e ritiri un’auto usata a 5000 euro conti di rivenderla almeno a 7000. Non certo allo stesso prezzo o a meno, a meno che tu non stia facendo beneficenza.
Ecco… se segui un percorso di formazione – secondo me – devi usare la stessa metrica. Non relativa ai soldi o non solo, ma ai risultati che hai deciso prima di intraprenderlo si.
I risultati che ottieni, nello specifico settore di formazione, dopo il corso sono migliorati? E di quanto?
E quando parlo di risultati non intendo dati soggettivi (quanto ti senti bene, quanto sei stato ‘felice’ al corso) ma di risultati oggettivi e misurabili che sono evidenti anche ad altre persone oltre te.
Perchè vedi, devi chiarirti le idee subito: per quale motivo frequenti un corso o un percorso di formazione?
Per sentirti meglio due o tre giorni?
Per ballare, cantare e ridere insieme ad altra gente?
Per metterti in circolo e tenerti per mano visualizzando l’energia che scorre?
Perchè ti senti solo e conosci qualche persona nuova?
Per passare del tempo?
Sono tutti obiettivi validi: ma è questo ciò che vuoi o paghi per ottenere più risultati concreti?
– Segui un corso per imparare a portare la tua attività online. Dopo un anno sei riuscito a farlo e stai rientrando dell’investimento? In quanto tempo pensi di iniziare a generare utili? Hai aperto il tuo sito? Quante vendite fa il tuo sito al mese?
Si ma sto mettendo in piedi il sito…
No, non è una risposta va bene
Si ma mi manca ancora il pezzo in cui imparo a fare il carrello elettronico
Nnon va bene
– Segui un corso di trading per mollare il tuo lavoro e lavorare da casa investendo in cfd: dopo un anno quanto hai investito dentro il sistema e quanto sei sopra o sotto il tuo investimento? E dopo due anni?
– Segui un corso di PNL: riesci ad usare le cose che hai imparato al corso ogni volta che vuoi o hai appeso il certificato al muro e stai aspettando di iscriverti al prossimo corso ‘perchè è quello dove si imparano le tecniche più potenti’?
E così per la vendita, per i corsi per imparare a diventare ricchi e così via.
Adesso, ci sono due modi per capire se un corso ha la probabilità di generare valore per te a breve: il primo modo è quello di vedere se il trainer nella propria vita personale/professionale fa quello che vuoi imparare e come dicono gli americani ‘walk his talk.
Non puoi immaginare quanta gente millanti stili di vita e guadagni milionari, ma anche solo
Il secondo modo (metodo ancora migliore) è di vedere se i suoi studenti ottengono i risultati che tu vuoi ottenere.
Il corso insegna a creare un attività online: bene, quanti studenti dell’anno prima conosci che vivono con quello che hanno appreso?
Il corso insegna trading: quante persone conosci che sono uscite dalla scuola che campano la famiglia con il trading e hanno lasciato il lavoro?
E così via.
Perchè ti svelo un segreto su di te: tu non sei (verosimilmente) migliore del corsista medio dell’anno precedente. Se non ha ottenuto risultati lui, perchè dovresti ottenerli tu?
Quindi, prima domanda: qual è il mio obiettivo quando faccio formazione?
Qual è il mio ritorno sull’investimento?
Con quale metrica lo misuro?
Perchè è anche ovvio che se vado a fare un corso per generare risultati nel mio lavoro e lo misuro con ‘quanto sono stato bene nel farlo’, sto usando la metrica sbagliata.
Ma cos’è cambiato oggettivamente un mese dopo, due mesi dopo, sei mesi dopo in relazione a quello che vuoi, a parte il fatto di ricordarsi quei bei momenti del corso?
La seconda domanda importante che devi farti è: per quale motivo la formazione che scelgo non genera ritorno sull’investimento?
La risposta corretta nella mia esperienza è sempre: perchè in molti casi non viene usata la ‘tecnologia’ giusta per farlo: i metodi e le tecniche per generare trasformazione profonda e comportamenti nuovi che emergano nella vita reale al momento giusto.
Io mi occupo nello specifico di performance. Di prendere una persona che genera un certo livello di risultati nella professione e di fargliene generare di più in meno tempo.
Lavorare con un musicista di livello alto e metterlo in grado di suonare meglio, con maggiore precisione,con un timing maggiore e miglior fraseggio.
Di lavorare con un manager o un professionista e metterlo in grado di prendere decisioni migliori.
Nel mio specifico settore per anni si è pensato che per tirar fuori le persone dai loro loop e farli ottenere risultati bastasse farli ballare, camminare sui carboni ardenti, correre le maratone, cantare scalmanandosi oppure farle mettere in cerchio tenendosi per mano pensando a cose positive e che questo li avrebbe messi in grado di fare meglio a lavoro.
O che bastasse dargli un sacco di nozioni teoriche senza mai passare alla pratica vera, creando l’illusione che la teoria funzionasse da sola.
I carboni ardenti, la maratona o la pseudoteoria sono tutte cose belle e interessanti, ma non servono a far generare risultati migliori ed ottimali alle persone.
Le persone si divertono al corso e ‘stanno bene’ ma non riescono a tradurre questo senso di benessere in performance e risultati reali una volta tornati a casa. Nel loro solito ambiente non hanno gli strumenti per applicare i balli e i salti e i canti del giorno prima, e non hanno strategie per continuare ad essere nella loro posizione migliore anche in ambienti ‘ostili’ dove è necessario generare performance.
Quindi:
l’obiettivo era divertirsi e stare bene? Ottimo, va bene
l’obiettivo era imparare a creare performance migliori nel tuo lavoro? Misura se davvero le tue performance sono cambiate.
Quando lavoro con il ReSonance, per dire, non il mio obiettivo non è far stare bene le persone, ma metterle in grado di fare cose che prima non erano in grado di fare.
Le persone già dal momento del corso o del Coaching mostrano una attitudine ad agire in linea con la propria direzione con chiarezza che prima non manifestavano. E nei mesi successivi ottengono cose che fino ad allora non avevano ottenuto, spesso senza accorgersene.
Lo sanno dall’inizio e sanno che non sono lì a motivarle ma a trasformare il modo in cui pensano, decidono ed agiscono, e non si aspettano altro.
Ma ovviamente questo NON è un post sul ReSonance.
E’ un post per farti iniziare a misurare i risultati che ottieni quando frequenti un corso. E per trasformare il tuo percorso formativo personale o professionale da un investimento senza ritorno in un ottimo investimento.
Alla prossima,
Simone
NOTA: per qualche strano motivo questo articolo genererà risposte contrastanti in alcune persone. Qualcuna di loro si risentirà, forse. Se sei tra queste, per favore rileggilo attentamente (e magari cerca di capire anche perchè ti dà fastidio).
E noterai che questo non è un articolo su di me o sulla mia formazione.
E’ un articolo che ha al centro l’idea – credo basata sul buonsenso – di iniziare ad applicare anche al settore della formazione personale e professionale un criterio che applicheresti a qualsiasi altro investimento: un corso di falegnameria o l’acquisto di un immobile. E di misurare il ritorno sull’investimento che ti dà in maniera oggettiva e misurabile.
E, ancora più alla base, di iniziare a considerare la formazione come un investimento appunto e non solo ‘entertainment’.
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