Siamo umani, e incontriamo ogni giorno delle limitazioni piuttosto evidenti rispetto a quello che possiamo far accadere.
Se ti occupi di qualsiasi cosa vada sotto il nome di ‘sviluppo personale’, ‘miglioramento personale’ o cose del genere… ti invito a fare un esercizio: prendi qualsiasi libro tu abbia comprato sulla visualizzazione creativa, la ‘fisica quantistica’, la legge di attrazione. Uno qualsiasi, il migliore che hai. E stasera poi voglio che ti metti a guardare il cielo in una di queste notti d’estate…
Che scelga una stella e la faccia spostare dalla posizione in cui è.
Dal mio punto di vista è questo l’effetto che hai sull’universo. Zero. Non puoi far muovere una stella.
Però puoi muoverti tu. Puoi muoverti in senso letterale, e muoverti ‘nel mondo’. Puoi fare cose, e puoi muovere idee nella tua testa. E questo ha un impatto qui… nello spazio che c’è tra te e me. E questo si, che crea un VERO movimento.
E’ un movimento piccolo, è vero. Ed è un movimento molto più piccolo di quello che le persone normalmente pensano di avere. Perchè… se pensi di avere l’abilità di far avvenire qualsiasi cosa tu voglia stai operando nel reame della magia, non nella realtà.
Quello di cui mi occupo nel mio lavoro è mettere le persone in una posizione in cui fanno di più con quello che è presente e disponibile per loro riconoscendo quali sono i confini e le barriere all’interno di cui operano.
E farli giocare invece che necessariamente dentro le barriere, come se vivessero in un sistema chiuso, farli giocare CON le barriere ed i limiti… così che possano iniziare a percepire il loro sistema un pò più aperto… come è in realtà. E questo ti da enormi possibilità… che sono banalmente le possibilità che non avresti avuto se avessi continuato a considerare i limiti fissi.
Per questo quando parlo di ‘abilità’ e di ‘performance’ parlo di questo: essere capaci di creare un ponte… un collegamento tra quello che decidi e le azioni che compi. E’ tutto qui che si gioca…
Suona come una cosa molto semplice, e lo è in effetti. E DEVE essere semplice, per essere un’idea accessibile e che puoi mettere in pratica. Quando parlo di performance parlo dell’abilità di prendere delle decisioni e poi collegare alle decisioni che hai preso le azioni che ci sono collegate e che producono i risultati che vuoi in relazione a quelle decisioni.
Parlo tantissimo di questo tipo di lavoro in Soluzioni Non Convenzionali, che è il mio programma di formazione a distanza che ho creato circa due anni fa.
Ma quello che mi interessa dirti è che tutto questo per me inizia quando inizi ad organizzarti in modo da vedere che la tua esperienza rifletta chi sei.
Sperimentiamo il mondo sensorialmente, sperimentiamo tutto attraverso i nostri sensi, ed organizziamo il materiale che entra, e sulla base della struttura che abbiamo dato alle informazioni che entrano dal sistema decidiamo cosa fare.
Per me l’unica differenza tra chi ottiene risultati nel mondo (qualsiasi tipo di risultati) e chi non li ottiene, risiede semplicemente nel modo in cui organizzano i dati che percepiscono, e la loro esperienza nel mondo, così da essere più vicini a quello che succede davvero piuttosto che crearsi dei modelli che nel mondo reale non funzionano.
E’ come il meccanico che da un piccolissimo rumore del motore, capisce esattamente qual è la vite da avvitare… e si concentra solo su quella. I meccanici mediocri sentono lo stesso rumore, ma smontano tutto il motore, e fanno delle prove, e ci mettono 3 giorni per escludere qualsiasi altra cosa.. e poi arrivano alla vite. Chi è straordinario…sa che quel rumore E’ quella vite… e vanno diretti lì.
Le persone che ottengono risultati sanno dove guardare, sanno cosa continuare a guardare, e sanno che l’unico particolare su cui hanno l’attenzione è quello che può fare la differenza tra raggiungere quello che vogliono o no.
Ne parliamo presto ancora.
E… tra una settimana riapre Soluzioni Non Convenzionali. E contiene il materiale migliore a cui posso pensare per accedere a questo grado di efficacia.
Simone
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