Complicare e facile, semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose.
Funziona così nella cucina. Funziona così nei processi.
Funziona così il nostro sistema mente-corpo.
In qualsiasi ambito, l’esperienza mi ha reso chiaro di come semplificare sia il primo elemento da prendere in considerazione per ottenere risultati – semplificare le cose che fai, le cose a cui pensi, ridurre i progetti a cui ti dedichi e l’attenzione che dedichi a questi progetti.
Ci sono un paio di idee che negli anni ho scoperto su me e sulle persone con cui lavoro nel coaching.
La prima riguarda l’incapacità a dire di no alle persone o alle cose.
E’ difficile evitare di dividersi su mille cose e mille persone quando vuoi fare le TUE cose: i tuoi progetti importanti, dormire, allenarsi, passare il tempo con i tuoi cari. La regola è: non diventare tanto per gli altri al punto da diventare niente per te stesso.
La seconda angolazione che per me è importante sul semplificare è sull’evitare quella che chiamo la trappola dei 10 centesimi – e cioè l’incapacità di lasciar passare delle inefficienze piccole nel sistema, soprattuto quando riguardano i soldi.
Conosco professionisti che guadagagnano mensilmente cifre a 5 zeri perdere una mattinata a combattere con l’operatore della compagnia telefonica perchè gli sono stati addebitati per sbaglio 10 euro in più in bolletta.
Ecco… dovresti passare il tuo tempo a trovare opportunità e creare progetti creativi, non a recuperare 10 euro addebitati per sbaglio.
La terza idea sulla semplicità nasce dall’osservazione che le persone che hanno davvero successo non lavorano poi COSI’ tanto.
Quello che fanno è il fatto di ottenere i migliori risultati possibile nel più breve tempo possibile sfruttando quello che sono brave a fare.
Tempo fa la mia occupazione principale era trovare quante più idee possibili per generare profitti. Oggi mi rendo conto che passo un bel po’ di tempo ad eliminare progetti che potenzialmente potrebbero anche essere carini e produttivi ma che mi distoglierebbero da quello che sto facendo.
L’ultima idea sulla semplicità è che il tempo devi passarlo a fare quello in cui sei forte, e lasciare agli altri il resto.
La trappola del ‘fare tutto’ spesso ti fa perdere un sacco di tempo – e riconosco che è facile caderci, a me per primo – ma alla fine l’obiettivo è quello di ottenere risultati non di scoprire quante cose sai fare.
Presupposto di questa terza idea è che devi essere forte a fare qualcosa.
Anche nello sviluppo personale o nel coaching ci sono un sacco di persone che si avvicinano a questo mondo come risultato di un fallimento – sono stanche del loro lavoro, non riescono ad ottenere LI’ i risultati che vorrebbero e pretendono di fare coaching… cioè fondamentalmente insegnare agli altri come si vive e come si ottengono risultati… quando loro stessi hanno sperimentato un fallimento e si sono avvicinate a quel settore come conseguenza di un fallimento.
L’idea è: trova quello in cui sei davvero forte (o diventa forte in qualcosa – e questo ti prenderà alcuni anni) e poi impara come trasferire la tua esperienza agli altri (e questo è il coaching).
Alla prossima
Simone
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