ho un amico che vuole fare l’imprenditore, lo conosco da dieci anni.
Ha delle idee molto interessanti ma non apre mai la sua prima azienda.
Vuole fare talmente tanto l’imprenditore che è allo stesso tempo la cosa a cui tiene di più, e proprio perchè ci tiene vuole farla in modo perfetto. Vuole avere la certezza di non fallire.
E dato che vuole farlo in maniera perfetta, studia tutto quello serve sapere per farlo perfettamente.
Sa tutto di startup, di incubator, conosce i CEO ed i gossip di tutte le principali aziende tecnologiche della Silicon Valley.
La biografia di Steve Jobs è la sua bibbia.
Ha anche quasi tutte le risorse per cominciare ma ogni volta che gli dico fallo la risposta è:
devo prima saperne un pò di più…
fallo.
devo approfondire questo aspetto…
fallo
devo praticare ancora un pò…
E più studia, più si rende conto che ci sono cose che dovrebbe sapere meglio. Ed ha studiato talmente tanto che oramai quando pensa a tradurre in una impresa le sue idee vedo sul suo viso i segni della paura. A forza di prepararsi, nella sua mente ormai ‘diventare imprenditore’ e ‘paura di fallire’ occupano le stesse aree del cervello.
Credimi, non c’è NESSUNO che abbia avuto successo in qualcosa che si sia preparato TROPPO. Ha studiato il necessario, ha mosso i primi passi e imparato da quello che gli succedeva.
La chiave del ‘funzionare con efficacia’ risiede solo in questo: dove prendi le informazioni. Se le prendi prima di aver agito, le stai prendendo nel posto sbagliato. Sono informazioni apparentemente utili, ma in realtà non ti danno nessuna utilità su come ottenere davvero quello che vuoi.
Se dovessi riassumerlo in un consiglio, ti dico questa frase: prima spara, poi prendi la mira.
E’ la cosa più controintuitiva da fare, ma chiunque abbia ottenuto risultati degni di nota nella sua vita ha fatto così. Prima ha sparato, e poi ha preso la mira.
Serve un attitudine per questo: e non è l’inconscienza. E’ semplicemente orientare praticamente (che per me vuol dire creare una attitudne naturale e automatica) le persone con cui lavoro verso ciò che vogliono piuttosto che farle prendere la mira.
Invece di essere spaventato da tutti i motivi per cui può non funzionare quello che vuole fare, iniziare ad agire, magari in piccolo, e rendersi conto di quali sono i prossimi passi da fare.
Chiunque abbia partecipato al ReSonance anche solo una volta ha sperimentato questo realmente sin dal giorno dopo il corso: una irrefrenabile tendenza all’azione verso ciò che vuole.
Una irrefrenabile voglia di andare a sostenere quell’esame all’università, invece di esserne intimorito
Una irrefrenabile voglia di provare a suonare uno strumento,invece di avere paura delle lunghe ore che serviranno per fare uscire dei suoni decenti
Una irrefrenabile voglia di doversi confrontare con l’incertezza.
E la cosa più bella è che tutto questo avviene senza che la persona debba pensarci. Ormai quella attitudine è parte di lei. Ancora non ha preso la mira, e sta già sparando.
Se vuoi ottenere lo stesso effetto… partecipa al’edizione del ReSonance del 14 ottobre a Milano.
Scrivi un commento