In questo articolo continuo ad esplorare alcune idee fondamentali e poco convenzionali relative alla performance ed alla tecnica per generarla all’interno di un gruppo.
Trovi il primo articolo di questa mini-serie cliccando qui sotto:
Quando trovi una tecnica che funziona smetti di-usarla
C’è un’altra riflessione da fare e secondo me fondamentale riguardo tutte le ‘tecniche’ di cambiamento, di leadership, di aumento della performance in cui coinvolgi (o ti piacerebbe coinvolgere) gli altri.
E te la dico perché molte volte incontro persone che frequentano corsi di performance, cambiamento, leadership con l’intenzione di acquisire tecniche – più o meno manipolative – da ‘portare a casa’ ed iniziare ad utilizzare il giorno dopo all’interno del contesto professionale.
Cosa legittima ovviamente…
Ma c’è un problema. Anzi due.
Il primo problema è che il cambiamento repentino di comportamento e di interazione con le persone verrà notato nel tuo contesto in cui operi e non potrà venire riferito a qualcosa che ‘hai imparato’ piuttosto che a qualcosa che ‘sei diventato’ nel frattempo.
Il secondo problema è che molti manager/imprenditori sembrano passare la vita professionale nel cercare nuove tecniche che produrranno i risultati desiderati nei loro collaboratori/dipendenti senza che queste persone si rendano conto che queste tecniche sono utilizzate con loro proprio in quel momento.
Questo è un approccio alla leadership molto pericoloso: e non solo perchè prima o poi le persone si accorgeranno che hai utilizzato una tecnica con loro.
Ma perchè lo stesso fatto di realizzare come le persone con cui lavori sono facilmente manipolabili con una tecnica, ti porterà molto velocemente a perdere fiducia in loro.
Il primo a rendersi conto di questo fenomeno è stato Carl Rogers, il famoso (ed innovativo) terapeuta. E’ stato forse il primo a capire che quando un terapeuta si rende conto che può gestire o manipolare facilmente un cliente, accade inevitabilmente una invisibile erosione del rispetto nei confronti di quel cliente.
Per essere totalmente efficace, e per continuare ad essere, una persona che ‘guida’ un’altra persona o un gruppo… è necessario che continui ad avere rispetto per loro, rimanendo aperto a qualsiasi cosa possa accadere nel rapporto.
E’ così nei rapporti a due, nei rapporti di lavoro, per un Coach o un consulente nei confronti dei propri clienti. Potrei dire che questa è una costante dei rapporti umani.
Questa cosa succede in modo ancora più evidente forse nel management. E la soluzione si basa sul fatto di essere pronti ad affrontare qualsiasi situazione non con un armamentario di tecniche ma con una apertura ed una prontezza che ti consente di generare una risposta autentica dalle persone nel contesto in cui operano.
Questa di idea di trascendere la tecnica e di incorporarla è secondo me alla base di un aumento della performance che sia davvero efficace. In poche parole più imparare ad utilizzare una tecnica devi imparare a cambiare la tua struttura in modo che quella tecnica sia la cosa che è più naturale utilizzare a partire da quella struttura, da cui da quel momento in avanti riesci ad organizzarti.
Nel ReSonance – il modello per la performance che utilizzo ogni giorno e che insegno nei miei corsi – facciamo esattamente questo. Lasciarsi dietro la tecnica, una volta che gli hai permesso di informare la tua struttura e di ampliarla, e di essere un leader diverso.
Ne parliamo nel corso Viaggio nella Performance
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