Non ho MAI tollerato l’idea di ‘fare lo schiavo’ dalle 9 alle 5, dal lunedi al venerdi e aspettare di andare un giorno in pensione.
L’ho fatto per alcuni anni, e mi pesava. Gli unici momenti di divertimento erano sul treno che mi portava al lavoro in cui ero libero di pensare come avrei fatto ad evadere da quella gabbia.
Ti piace l’idea di passare del tempo a fare cose che non ti piacciono?
Di non vedere posti che vorresti vedere?
Di non leggere libri che avresti voglia di leggere?
Quando (ormai mi sembra una vita fa) ho lasciato il mio lavoro di consulente IT per mettermi a lavorare con le persone (e no, non insegnavo Coaching allora) avevo TUTTI contro.
La mia famiglia di origine
La mia fidanzata di allora (che infatti mi mollò 🙂 )
Gli amici ed i colleghi rimasti nella gabbia (ovviamente)
Dopo aver intrapreso il percorso di oggi, posso dire che loro avevano torto e io avevo ragione.
La tipa so che è in cerca di lavoro dopo essere stata licenziata da un posto in cui aveva 5 giorni di ferie all’anno, in un settore che all’improvviso è stato disintermediato ed è praticamente finito.
I miei colleghi, anche loro, sono stati licenziati o mandati in sedi disagiate con la speranza che se ne vadano. Oppure giacciono in qualche carrozzone parastatale a fare la muffa a 40 anni aspettando solo di andare in pensione. E parlo di fior di professionisti, ingegneri, matematici. Non esattamente scappati di casa, sulla carta.
I miei genitori si sono ricreduti (almeno credo 🙂 ) anche se non hanno ancora capito bene cosa faccio…
Ovvio che non conta solo quello che ho fatto per arrivare qui, ma anche la struttura da cui ho preso le decisioni per fare il percorso che mi ha portato fino a qui oggi.
E non mi sono mai divertito così tanto.
Io non sono un ‘motivatore’.
Io ti spiego come realizzare il TUO percorso di libertà, ti dico le cazzate che sono in agguato, e non ti mollo un attimo finché non vedo che hai iniziato a camminare e ad ottenere i risultati che TU vuoi.
Ti aspetto ad agosto:
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