Come dicevo ieri il ReSonance è un non-metodo.
Di per sé, non ha nessuno scopo.
Tipo: non ti mette in grado di lavorare sugli ‘obiettivi’.
E allo stesso tempo ti rende la persona in grado di generare più performance che tu sia mai stata prima.
Risultati concreti in quello che già fai, non fuffa esoterica.
E allora perché uno dovrebbe imparare un non-metodo che non ti mette in grado di realizzare i tuoi obiettivi?
Questo è un paradosso? Assolutamente si, lo è.
C’è questo.
A volte riesci a percepire la vita così densa di eventi e di possibilità perché succedono cose belle. Tante e tanto belle che ti chiedi cosa stia succedendo. Hai il senso di essere in uno spazio-tempo separato in cui qualsiasi cosa funziona bene e va oltre le tue più rosee aspettative.
Stato di grazia.
Il paradiso dei miscredenti felici.
Eppure sei sempre tu, con gli stessi pantaloni strappati e la stessa faccia di sempre.
Ma adesso succedono e prima meno.
La differenza?
E’ solo che adesso le fai avvenire. Lasci che avvengano.
Fluidamente.
E sono molto oltre ogni obiettivo che la tua fervida mente di ‘ottenitore seriale’ potrebbe immaginare.
Quella roba da sogno erotico adolescenziale, e per ‘erotico’ non intendo .. sesso… Ma qualcosa di talmente sensoriale e talmente bello da farti svegliare la notte con il cuore a 3000.
Se provi a pensarci razionalmente in termini di obiettivi a questo non ci arrivi, credimi.
La vita di per sé è qualcosa che si ‘apre’, si distende e si rivela se non ci metti cose in mezzo per bloccarla.
E questa roba qui, credici o no, è la posizione migliore per ottenere risultati.
Solo che non è qualcosa di puramente e solamente razionale.
Dal punto di vista della mente è ‘ah… mi stai dicendo che ‘devo lasciar andare’. Sentito e risentito mille volte.
La faccenda è molto più sottile e allo stesso tempo più semplice di così.
Ed è qualcosa che coinvolge anche il corpo, non solo la volontà e la mente.
ReSonance è il non metodo per lasciar avvenire le cose e non bloccarle con i tuoi piccoli obiettivi.
O con il senso di come pensi che le cose dovrebbero andare.
Vuoi sperimentarlo anche tu?
Ti aspetto il 4 e 5 maggio a Verona.
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