C’è qualcosa di profondo che differenzia il ReSonance da altri metodi/sistemi/programmi di miglioramento personale.
E’ che nel ReSonance vieni educato – fin dal primo momento – a re-dirigere la tua attenzione su ciò che funziona piuttosto che sul problema da risolvere.
Lo so che molti dicono di concentrarsi sull’empowerment, sulle risorse e così via.
Ma alla prova dei fatti appena li senti parlare, se ascolti bene ti accorgi che la loro attenzione è su quello che NON VA.
Sul problema. Su quello che NON hanno ancora. Su quello che ancora NON è presente.
E quando parti per migliorarti avendo l’attenzione sul problema è come se volessi correre una gara di Formula 1 in retromarcia.
Qui c’è un paradosso.
Dal punto di vista emotivo le persone si avvicinano più facilmente quando sentono parlare di ‘problemi’.
Praticamente tutta la narrativa dello sviluppo personale parte dalla solita storia:
“Ero indebitato, avevo una malattia, la mia fidanzata/moglie mi aveva lasciato. Poi ho scoperto la pudenza della mente e ho scritto 4 libri, scalato l’everest e mi sono sposato una figa assurda che ha 20 anni di meno”
E questo emotivamente coinvolge, perché molte persone si rivedono in questa narrativa.
Eppure questo è l’approccio peggiore per migliorare i risultati REALI. Per funzionare bene.
Perché quando le persone decidono i loro obiettivi da una posizione di ‘sfiga’ (vera o presunta) quello che scelgono sono:
1. Obiettivi irrealistici
2. Obiettivi non raggiungibili
3. Obiettivi che non avrebbero scelto se NON avessero avuto quella sensazione di mancanza.
In sostanza, SI ILLUDONO di volere delle cose solo perché percepiscono un senso di mancanza nella propria vita, e SI ILLUDONO che alcuni strumenti li porteranno ad ottenerli.
E ti accorgi che le cose sono esattamente come dico perché se ascolti i loro obiettivi sono SEMPRE obiettivi irrealistici per il livello a cui si trovano.
Infatti:
Non hanno l’obiettivo di raddoppiare il loro stipendio. No, vogliono un impero.
Non vogliono una casa più grande di quella in cui vivono. Vogliono una villa a Miami
Capisci cosa voglio dire?
Quando parti SOLO dalla percezione del problema ===> decidi di perseguire obiettivi irrealistici per le condizioni in cui sei ora.
E ti stai condannando all’insuccesso.
Qui non siamo nel campo della performance, siamo nel campo delle ciarlataneria, o del plagio, o del raccontarsi storie da soli.
Di solito lavoro con persone che devono ottenere risultati veri: imprenditori, studenti della Bocconi, venditori, musicisti professionisti.
Hanno già un senso di chi sono, di cosa vogliono.
Sanno che non è la motivazione che li ha portati fino a lì. Che la motivazione da guru del palcoscenico non funziona.
E hanno trovato nel ReSonance uno strumento valido per ottenere risultati ancora migliori, con più facilità.
Non partendo da quello che manca nella loro vita. Ma da ciò che vogliono ancora di più.
E credimi, è una storia totalmente diversa.
Ti invito a sperimentare sulla tua pelle questo approccio alla trasformazione con il corso ReSonance Start.
il 4 novembre a Roma, il 12 novembre a Milano.
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