Quindi:
tutti hanno desideri (che ha volte chiamano ‘obiettivi’) ma pochi sanno come realizzarli.
A tutti piacerebbe avere il bicipite scolpito. Ma pochi apprezzano stare chiusi in palestra per un anno.
Abbiamo visto che non può funzionare rendere semplicemente l’obiettivo più desiderabile. O meglio funziona come ‘marketing’ ma poi nel mondo reale non tantissimo.
Rendere l’obiettivo esaltante ha l’effetto di anestetizzare un po’ dal disagio di dover compiere dei passi faticosi per ottenerlo.
Se mi concentro sull’obiettivo e questo obiettivo è davvero la cosa più bella del mondo… concentrarmi su di esso mi farà dimenticare per qualche secondo il calore dei carboni ardenti su cui sto camminando.
Anzi, c’è di più: i carboni ardenti mi spingeranno, visto che bruciano, a camminare ancora più veloce verso il mio obiettivo.
Però c’è questo… che avere un fisico perfetto o fare un milione di euro non è qualcosa che dura lo spazio di una camminata sui carboni ardenti.
Non è una gara di 100 metri sulle carbonelle, è una maratona di 100 chilometri.
Anzi, ancora meglio: non è un gioco finito, che una volta che hai vinto hai vinto per sempre e quell’argomento non si tocca più.
E un gioco infinito per cui per continuare a vincere devi continuare a giocare.
Per capirci:
non è che dimagrisci una tantum allenandoti e mangiando bene. Il dimagrimento non è una di quelle cose che una volta che sei dimagrito non ci pensi più.
Stare bene, essere allenato, lavorare bene e guadagnare molto è qualcosa che nella maggior parte delle situazioni richiede una attitudine diversa da quella che potremmo chiamare ‘una botta e via’.
Nella maggior parte dei casi conquistare un obiettivo importante non è qualcosa che esaurisce nello spazio di una o di un numero limitato di performance, ma qualcosa che richiede la tua attenzione ed il tuo impegno per TUTTA LA VITA.
È piuttosto acclarato in letteratura medica che se vuoi mantenere il tuo quoziente intellettivo che hai a vent’anni uguale per tutta la vita DEVI praticare del movimento anaerobico e aerobico per tutta la vita. Non puoi dire ‘mi alleno per tre mesi come un matto e poi questo risultato mi rimane per sempre’.
No. DEVI continuare a fare esercizio fisico fino a quando vivi per mantenere il tuo sistema cognitivo funzionante al 100%.
E’ un gioco infinito, nel senso che non finisce mai. E non si vince mai definitivamente. Anzi, vincere equivale con il fatto di continuare a giocare.
La realtà è che bisognerebbe trovare un modo per rendere l’obiettivo finale eccitante e allo stesso tempo capace di sostenere il pezzo intermedio per realizzarlo.
L’unico modo per cui questo può avvenire è rendere il pezzo noioso che porta all’obiettivo PARTE dell’obiettivo nella percezione della persona.
Appetibile esattamente nello stesso modo in cui è appetibile il desiderio.
Rendere il PROCESSO di ottenimento parte dell’obiettivo e non un compromesso o una parte che bisogna sostenere per forza ma dolorosa.
Insomma è eliminare la visione per cui ‘no pain no gain’. Nessun dolore nessun risultato.
Non deve esserci necessariamente un dolore per ottenere i tuoi obiettivi.
Non devi necessariamente bruciarti i piedi sui carboni ardenti, e anestetizzarti per non sentirli bruciare.
Perché fino a quando nella tua percezione c’è questa contrapposizione tra ‘addominale scolpito’ e ‘uscire di casa tre volte a settimana con la pioggia per andare in palestra’ il gioco può funzionare per un tempo limitato e comunque facendoti performare al minimo dei giri e non sicuramente al meglio di come puoi essere.
Bisognerebbe trovare un modo per prendere tutta la parte intermedia che precede gli obiettivi…
la parte di ‘rottura di scatole’.
Preparare la borsa e uscire con la pioggia per allenarsi
Lavorare fino alle due di notte per anni per trovare l’idea geniale da 1 milione l’anno
e renderla TANTO ECCITANTE quanto il risultato finale.
Renderla a livello cognitivo della persona bella e divertente e importante quanto il pezzo finale.
Beh… la buona notizia è che questo modo esiste, e viene implementato attraverso un processo di lavoro su te stesso e con le persone chiamato ReSonance.
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