
L’industria della crescita personale è il territorio perfetto della fuffa.
Per tanti motivi, ma uno più forte degli altri: nello sviluppo personale le persone tendono a non stabilire delle metriche con cui possono misurare i risultati ottenuti e di conseguenza tendono a considerare invece più ‘quanto si sono divertiti al corso’ o ‘quanto è carismatico il formatore’ o ‘quanto è certificato il corso che hanno fatto’.
Sul tema delle certificazioni di Coaching soprattutto ho portato l’attenzione spesso…
Non esistono ‘certificazioni’ in questo mondo, ne albi ne bollini o diplomi o associazioni o federazioni internazionali o interplanetarie che abbiano un valore specifico superiore ad un altro.
Esistono competenze e tecnologie migliori di altre e trainer che hanno voglia di trasferirvele oppure no.
Solo che siccome le persone in un mercato così complesso cercano certezze, la cosa si presta a manipolazioni non indifferenti…
In questi anni ho visto affermazioni di ogni tipo…
‘questo è l’unico corso di coaching universitario’
‘questo corso ti darà le competenze dei Marines’
(questi due li ha tirati fuori lo stesso personaggio, passando dal primo al secondo quando ha visto che la narrativa ‘universitaria’ iniziava a funzionare meno)
‘questo è l’unico corso di Coaching accettato nelle aziende’
‘la nostra federazione è l’unica che ti da il permesso di lavorare come Coach’
e così via.
Ovviamente nessuna di queste affermazioni è vera.
Addirittura ultimamente ho visto una associazione di studenti che opera all’interno di una università prestigiosa che inizia per la lettera B… 🙂
usarne il nome per promuovere un corso di Coaching che niente ha a che vedere con l’istituzione a cui si richiama.
Per capirci … è come se l’associazione passeggeri dei piloti Alitalia creata da un appassionato viaggiatore iniziasse a tenere corsi per far volare un Boeing 747
Insomma… il Coaching un po’ si presta alla fuffa.
Il mio consiglio per scegliere è sempre di documentarsi oltre le apparenze e i proclami facili.
E di guardare non a quanto è ‘figa’ a parole la scuola o il formatore che state osservando… ma ai RISULTATI che stanno ottenendo i suoi studenti.
Insomma, vale il detto Il maestro si vede dall’allievo.
Cosa sono riusciti a cambiare gli studenti di quella scuola a un anno dal corso?
Sono ancora nello stesso posto di prima? Hanno gli stessi problemi di prima? Hanno cambiato qualcosa di misurabile nella loro vita?
Perché lo scopo ultimo di una esperienza come frequentare un corso di Coaching è questa: cambiare e imparare a cambiare persone, team e sistemi di persone.
Non prendere un ‘certificato’ identico a tutti gli altri creato con Photoshop.
E… come sempre occhio.
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