Il ReSonance NON ti piacerà (inizialmente) se…
1) senti il bisogno di seguire 'protocolli' strutturati in maniera rigida e sei convinto che generare trasformazione per le persone sia qualcosa che si possa ottenere con una serie di domande sempre uguali o con 'affermazioni potenti' e motivanti.
Noi pensiamo che generare trasformazione, per te e per gli altri, sia un processo che ogni volta si generi in maniera diversa perché diversa è la persona che hai davanti. Trovare cosa funziona in quel momento e con quella persona è l'"arte del Coaching".
2) hai un approccio prevalentemente 'mentale' alla vita e tendi a considerare la mente come il punto centrale del cambiamento e del miglioramento.
Qualche anno fa girava un video in una trasmissione della Gialappa's in cui i conduttori prendevano in giro un Coach che cercava di motivare dei giovani calciatori in un reality che aveva come oggetto il calcio.
Il malcapitato Coach insisteva a ripetere che 'la mente è il ponte di controllo da cui dipende tutto' e provava anche a darne dimostrazione, ma purtroppo i giocatori non gli credevano e queste sessioni di Coaching diventavano presto abbastanza penose e si prestavano bene a far ridere il pubblico.
In realtà modelli delle Neuroscienze moderni hanno evidenziato come la parte mentale ha un limitato impatto sulla capacità di generare performance, mentre è molto meglio lavorare sull'integrazione di parte somatica e parte mentale.
Lo scopo del corso di Coaching ReSonance è proprio quello di insegnarti a portare ciò che genera davvero performance in un percorso di Coaching per renderlo estremamente efficace.
3) Pensi di sapere già tutto, non hai senso dell'ironia e non ami neanche un po' essere messo in discussione.
Ci sono persona che si iscrivono ad un corso di Coaching con l'idea che 'loro sono già dei Coach nati' e che gli serve solo 'il pezzo di carta'. O che il corso tutto sommato sarà la riproposizione in un'altra salsa di qualcosa che hanno già visto o di qualche libro che hanno già letto.
Il ReSonance è un modello di Coaching molto avanzato, e aggiunge al 'Coaching classico' una serie di processi trasformativi in grado di farlo funzionare molto meglio. Tutto quello che sai già sul Coaching continuerà a funzionare se ha funzionato prima, ma saprai usarlo da una prospettiva completamente nuova.
Il ReSonance non è una serie di 'tecniche'. È un processo che va avviato e che bisogna imparare a capire, a sentire su di sé e a far funzionare per gli altri. E NON è qualcosa che già conosci, altrimenti lo saprei 😉
Per questo se ti spaventa quello che ancora non sai, non ami essere tirato via dalle tue certezza magari perché hai fatto tanti corsi e pensi di sapere già abbastanza… al ReSonance ti troverai male.
Naturalmente, noi diremmo che il ReSonance è molto efficace e molto piacevole.
E lo dicono anche i partecipanti:
L'intensivo ReSonance della settimana scorsa mi ha proprio trasformato la vita.
Mi rendo conto che suona come un'affermazione iperbolica, ma considerate che vengo anche da un anno di sessioni collettive di Simone in Zoom e da 2 START (uno tenuto da Giuseppe Madona e uno dallo stesso Simone Pacchiele).
Lo START mi è servito molto non solo per capire, ma proprio per iniziare a sentire le prime cose nel e con il mio corpo. L'intensivo è stato poi la botta finale che ha fatto crollare l'argine e fluire tutte le mie emozioni, la mia energia e farmi agire e muovere con una centratura ed efficacia che non ricordo di aver sperimentato prima.
Grazie Simone
Alexander
Perciò se ti riconosci in questi punti, forse è perché in realtà non hai mai avuto l’occasione di sperimentare un approccio diverso, e provare in prima persona le sensazioni e i risultati che può dare.
E se leggendo queste righe non ti sembra 'il tuo genere di cose', datti lo stesso una possibilità di imparare qualcosa di davvero efficace che ancora non conosci!
Vai qui: www.coachingclub.it
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