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Quanto devi essere direttivo con i tuoi clienti?

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Taggato: Da Coach a Coach

  • Questo topic ha 0 risposte, 1 partecipante ed è stato aggiornato l'ultima volta 3 anni, 1 mese fa da Simone.
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    • Febbraio 17, 2020 alle 6:41 pm #76
      Simone
      Amministratore del forum

        [CARO SIMONE]

        Inizia una nuova rubrica.

        “Caro Simone, quanti consigli espliciti e quanto direttiva dovrei essere con i miei clienti? Nei libri ho sempre letto che un coach deve essere poco direttivo e non dare consigli, ma aiutare a trovare la verità che è già dentro il cliente’.

        Allora.

        sono sciocchezze. Scritte da persone che non hanno MAI fatto coaching nel mondo reale, con persone reali che hanno problemi reali.

        Ci sono coach che pensano che essere direttivi con i propri clienti tolga loro il piacere di arrivare per conto proprio alla soluzione dei loro problemi.

        E che essere direttivi non sia coaching , ma consulenza e che questo violi il sacro patto di coaching con il cliente, per cui la verità è dentro di te e devi solo scoprirla.

        Non è vero.

        Quando un cliente viene da noi è perché da solo non ha trovato la soluzione. Non è stupido. Solo non ha le risorse per farlo. E si aspetta una risposta da noi, insieme al fatto di essere messo in condizione di seguirla e portarla a compimento.

        Una delle ragioni per cui i clienti pagano un coach è perché li aiuti ad andare più veloce e più facilmente avanti.

        Meno rallentamenti.
        Curva di apprendimento più veloce.

        A volte è utile per il cliente trovare le risposte da solo.
        Ma nella mia pratica ho visto che la maggior parte di loro vogliono essere aiutati ad accelerare alcune dinamiche in cui si trovano e a trovare soluzioni veloci che funzionano bene.

        I clienti ti pagano per le tue opinioni, per il tuo aiuto e per la direzione che dai loro.

        VOGLIONO il tuo punto di vista, le tue osservazioni, le tue opinioni, soluzioni per i problemi a cui vanno incontro.

        Quando un cliente ingaggia un coach lo fa perché vuole la sua intera expertise, non solo le sue ‘domande potenti’ e quattro tecniche che puoi imparare su ogni libro da dodici euro.

        Da questo punto di vista… la cosa migliore è lasciarsi guidare dal cliente riguardo quanta ‘direttività’ devi dargli.

        Se ascolti lo capirai da solo.

        E se vieni al ReSonance Start del 1 marzo a Milano, lo capisci ancora prima.
        http://www.resonancestart.com

        (scrivete le prossime domande per la rubrica ‘Caro Simone’ all’indirizzo simone@simonepacchiele.com)

        Genera performance migliori con il Coaching ReSonance®

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