Forums › Forums › Coaching ReSonance › Piccole riflessioni da quarantena
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Pasquale Renna.
- AutorePost
- Aprile 23, 2020 alle 6:36 pm #189
Ciao a tutti! Una delle mie citazioni preferite è
“DOMANDA: come fai ad uscire da una trappola?
RISPOSTA: prima di tutto devi renderti conto di essere finito in una trappola!”In qualità di musicista ovviamente ho perso tanto lavoro ultimamente, e chissà quando si potrò ricominciare a tenere concerti.
Ma fortunatamente sono riuscito abbastanza a mantenere quello derivante dall’attività di formatore/coach.
E soprattutto, la quarantena mi ha costretto a scendere dalla “giostra” fatta di continui impegni e spostamenti (ad esempio, una media di 4-5 sere fuori casa alla settimana per concerti o prove, per non parlare delle giornate passate a tenere lezioni ai miei studenti).
Certo, non ho più le entrate derivanti dall’attività live, ma riesco a sopravvivere tranquillamente col resto e, soprattutto sono stato “ricompensato” con un’impensabile quantità di tempo a mia disposizione che mi ha permesso di:
– dedicarmi ad attività ricreative che non riuscivo più a praticare da anni
– passare più tempo con mia moglie
– studiare in maniera approfondita alcuni argomenti importantissimi per la mia crescita come insegnante e come strumentista
– fermarmi a riconsiderare la mia attività lavorativa, notando il famoso ovvio elusivo (chi conosce il ReSonance sa bene di cosa sto parlando!)Nel mio caso, sono riuscito finalmente a notare lo sbilanciamento tra la quantità di sforzo profuso per portare avanti le succitate attività concertistiche (tra prove, preparazione a casa, programmazione dei suoni e così via) e il loro rendimento in termini economici.
Certo, stiamo sempre parlando di un’attività piacevole come suonare e fare concerti e non, ad esempio, dello spalare letame… ma quando realizzi che formare le persone ti piace allo stesso modo (se non di più) ed ha un rapporto sforzo/entrate decisamente più favorevole, appare chiaro che nei mesi a venire sarà necessario per me ristrutturare un po’ di cose a livello lavorativo, per poter mantenere questo livello di rilassamento/tempo libero agli stessi livelli, anche quando si potrà tornare alla normale vita sociale.
Anche a voi la pandemia ha fatto individuare qualcosa di estrema importanza che, fin quando ci sei “immerso” dentro, non riesci a notare?
- Aprile 27, 2020 alle 10:58 am #198
Ti faccio una domanda Pasquale,
il tuo discorso è posto sostanzialmente in termini più “ho ridotto delle cose (soldi e lavoro) ma ne ho guadagnate altre.”
Credo che un primo livello di percezione sia sicuramente questo, per tutti.
Ho sospeso i corsi in Università dal vivo e mi godo molto più casa, gli allenamenti, dormo di più etc..
Un secondo livello di percezione che comporta dell’azione sarebbe:
è possibile aumentare il lavoro e la parte economica cambiando alcune modalità operative e allo stesso tempo prendermi i vantaggi di questa cosa?
È possibile una trasformazione che duri anche dopo il coronavirus della mia professione e della mia vita che mi consenta anche ad emergenza finita di gestire questa cosa in maniera evolutiva?
Non so, sono solo riflessioni,
mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu.
Simone
- Aprile 27, 2020 alle 4:55 pm #200
Sono esattamente le domande che mi sto ponendo, e la risposta è un SI’ grosso come una casa.
Ciò ovviamente comporterà delle sfide nuove da affrontare, tipico di quando si passa ad un livello superiore… ma il senso di possibilità derivante dalla posizione generativa aiuta tantissimo.
- AutorePost
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