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Domanda clarity

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Taggato: Corso Clarity

  • Questo topic ha 25 risposte, 10 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 2 anni, 10 mesi fa da Simone.
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Visualizzazione 17 filoni di risposte
  • Autore
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    • Aprile 11, 2020 alle 3:05 pm #89
      Marco
      Partecipante

        Ciao, come sfruttare al meglio la grande conoscenza metodologica accumulata nei miei anni di attività da dipendente come consulente interno lean six sigma e certificato come coach. Purtroppo una mia impostazione personale mi fa sempre agire con “freno a mano tirato” generandomi un senso di “non essere all altezza”. Mi piacerebbe sfruttare questa esperienza anche all esterno del mio attuale ambito lavorativo. Marco

      • Aprile 11, 2020 alle 4:18 pm #93
        Simone
        Moderatore

          Ciao Marco,
          benvenuto nel forum. Ok, ne parliamo nelle due serate dedicate a Clarity.

        • Aprile 11, 2020 alle 9:46 pm #97
          Ciro
          Partecipante

            La mia domanda è sulle “narrative utili”.
            Mi piacerebbe approfondire quello che scrivevi a proposito, e sul fatto che
            “Più grande è la decisione, più è una questione di narrativa e non di modelli decisionali”.
            Vorrei capire come è possibile identificare e cambiare (o espandere) le mie mitologie personali, quelle con cui sono identificato e che mi caratterizzano e orientano da sempre. Le narrative che sono alla base della mia personalità (e della mia identità), dei miei successi ma anche dei miei limiti, e che quindi potrebbero impedirmi di concepire e creare direzioni e possibilità davvero nuove e generative, e di reinventarmi in relazione al nuovo contesto/possibile futuro.

            • Aprile 25, 2020 alle 2:45 pm #197
              Simone
              Amministratore del forum

                Eccomi qui Ciro,

                finalmente ce la faccio a risponderti 😉

                Quando dico che

                “Più grande è la decisione, più è una questione di narrativa e non di modelli decisionali”. intendo questo:

                le micro-decisioni si basano più spesso su elementi contestuali, quelle macro no.

                Ti faccio l’esempio di una persone che fa una lunga gita in bicicletta.

                Andare in bicicletta non è come andare in macchina… è qualcosa che richiede una serie continua di micro micro-decisioni.

                A livello davvero micro… come passo su questo pezzetto di asfalto vicino il tombino perché l’asfalto è più liscio o sul pezzi più sconnesso perché non devo sterzare?

                A livello appena meno micro: passo sul lato ombreggiato della strada dove fa più freddo o su quello soleggiato?

                A livello macro: dove vado? al mare o in collina? Quanto tempo durerà la gita?

                Allora… tutte queste decisioni sono assolutamente coesistenti nello stesso momento, seppure a livelli diversi.

                E non vai al mare o in montagna per evitare una buca o per passare sul lato in ombra o soleggiato.

                Il ‘dove vai’ lo decidi a livello di narrativa, il ‘passo di qui o di là’ lo decidi a livello di reazione alla strada.

                 

                Adesso:

                mi chiedi come fai ad espandere una narrativa che in questo momento ti sta limitando.

                Ed una delle mie frasi preferite sulle narrative infatti è proprio: dove ottieni i tuoi successi è anche il dove risiedono i tuoi limiti.

                Uno dei metodi che posso suggerirti (ce ne sono tanti eh… questo è solo UNO dei tanti) è prendere la narrativa che senti che in questo momento ti appartiene e riconoscerla in tutti i suoi dettagli… e di PORTARLA ALL’ESTREMO.

                Di amplificarla, per esempio usandola sempre anche in contesti dove non la useresti.

                O di usarla per più tempo… di ‘starci dentro’ dalla mattina alla sera.

                Di usarla per un po’ come ‘modello unico’ in tutti i contesti della tua vita per abituarti 1. a riconoscerla in tutte le sue sfumature 2. ad ‘esasperarla’ e iniziarne ad osservare i limiti da una posizione distaccata.

                Questo potrebbe essere un punto di partenza.

                Ovviamente hai seguito Clarity, quindi questo discorso si innesta nel lavoro del corso. E c’è anche la possibilità di fare del lavoro 1 a 1 insieme.

                Le tue risposte a questo thread falle partire da questa riflessione.

                Simone

                 

                 

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            • Aprile 13, 2020 alle 3:21 pm #99
              michelle
              Partecipante

                Ciao Simone.
                Ciro ha anticipato proprio 1 delle mie domande (la decisione è legata alla narrativa), e mi associo anche alla riflessione di Marco (non sentirsi all’altezza).

                Aggiungo che vorrei capire meglio il tuo pensiero sull’intuizione e sul prendere la ns direzione autentica, che poi è collegato all'”avere un piano d’azione a 12 mesi da ora, non oscillare tra una decisione e l’altra ogni volta che senti una nuova previsione”.

                Mi è chiaro cosa non voglio, mentre il cosa voglio è ancora a un livello superficiale, un po’ vago, un po’ infantile, un sogno nel cassetto.
                In più nel mio caso le nuove previsioni sono legate anche a una riorganizzazione dell’azienda per cui lavoro e da cui è prevista la mia uscita forse tra un anno appunto. In questo tempo di attesa mi sto dedicando alla mia formazione/crescita personale.
                Ma questo periodo straordinario e irripetibile merita decisamente di più. Merita di imparare ad ascoltare e assecondare le ns intuizioni e merita di fare nuovi passi, gestendo con energia anche le paure e la pigrizia. Merita gli occhi della tigre. Perchè quegli spazi di opportunità già ci sono.

                Grazie

              • Aprile 13, 2020 alle 3:27 pm #102
                Teresa Mazzilli
                Partecipante

                  La mia domanda non è tanto su una decisione specifica da prendere, questo decisione l’ho già presa dentro di me da tempo, in posizione generativa e non. Quindi vorrei capire meglio il come fare o gestire ogni cosa in merito a una decisione che avrà conseguenze concrete e pratiche sotto molti aspetti. Oppure questa mia incapacità a capire questo mio “come fare” è solo frutto di dinamiche che uso per farmi bloccare io stessa nell’agire?
                  insomma, come dire …”Me la racconto”
                  Esiste un modo per capire se succede questa cosa inconsciamente?

                • Aprile 14, 2020 alle 9:48 am #106
                  marcello lo russo
                  Partecipante

                    Rifacendomi ad un recente post di Simone e sperando che riguardi il corso,L’unica domanda sul corso che mi sovviene è come fare un check delle mie scelte, magari consuetudinarie, passate ( che sono abituato a fare senza pensarci per farmi capire) per rivedere quali sono inutili o rivedibili.
                    PS:il corso consente di porre ulteriori domande durante l’incontro?
                    Grazie.
                    Marcello

                  • Aprile 14, 2020 alle 10:14 am #107
                    Simone
                    Amministratore del forum

                      Ciao Marcello
                      domanda interessante
                      certo nella serata sarà possibile fare altre domande!

                      A stasera per la prima sessione di Clarity.

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                    • Aprile 14, 2020 alle 2:37 pm #108
                      Pierluigi
                      Partecipante

                        La mia domanda riguarda il fare chiarezza nello sviluppo di un progetto di consulenza e uno di formazione, oppure se focalizzarsi soltanto su uno.
                        Da qui derivano altre due domande: come fare chiarezza sulla produzione di contenuti per fare un salto 10x e come rendere sostenibile questo piano nei prossimi 12 mesi.

                      • Aprile 14, 2020 alle 2:39 pm #109
                        Simone
                        Amministratore del forum

                          ok perfetto. ne parliamo stasera!

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                        • Aprile 14, 2020 alle 4:39 pm #110
                          Lorenzo75
                          Partecipante

                            La mia domanda è relativa a come riuscire a portare la mia attenzione da una realtà lavorativa in cui mi trovo coinvolto soprattutto per ragioni di vincolo familiare ad una mia realtà autonoma e slegata dall’attuale situazione!

                          • Aprile 14, 2020 alle 6:31 pm #111
                            Marcello B.
                            Partecipante

                              Sto approfittando del periodo per fare un po’ d’ordine a casa. Mi sto sbarazzando di un po’ di cose inutili (carte, oggetti…), ma vado un po’ a rilento. Mi piacerebbe sapere come accelerare il processo. Grazie da Marcello

                              • Aprile 17, 2020 alle 3:28 pm #155
                                Simone
                                Amministratore del forum

                                  Ciao Marcello

                                  io seguo una regola molto semplice che non richiede ‘metodi’ che si aggiungono alle decine di sistemi e pratiche con cui ogni giorno veniamo in contatto.

                                  La regola è semplice: se cercando qualcos’altro mi imbatto in un oggetto qualsiasi che non utilizzo da più di un anno lo regalo o lo butto, indipendentemente da quanto penso che mi servirà in futuro.

                                  L’esperienza mi ha insegnato che se non l’ho utilizzato negli ultimi mesi c’è una altissima probabilità che non mi servirà in futuro.

                                  Escludo da questa regola solo gli oggetti che hanno per me un valore affettivo.

                                  Simone

                                  Genera performance migliori con il Coaching ReSonance®

                              • Aprile 16, 2020 alle 9:07 pm #148
                                Simone
                                Amministratore del forum

                                  Vista la prima sessione a cui avete tutti partecipato,
                                  e al di là del programma che sto preparando…
                                  quali temi legati alla chiarezza
                                  o quali aspetti della chiarezza vorreste vedere approfonditi nella prossima sessione?

                                  Simone

                                  Genera performance migliori con il Coaching ReSonance®

                                • Aprile 17, 2020 alle 3:18 pm #154
                                  Marco
                                  Partecipante

                                    Ciao Simone visto che ci dai l opportunità provo a dirti la mia che più che domande sono riflessioni ma utili ai prossimi incontri.
                                    Ho voluto rivedere la sessione di martedì scorso riguardando gli appunti presi.
                                    Le cose che maggiormente mi hanno colpito e su cui vorrei costruire sono: 1) il falso concetto di “ripartenza” come un concetto errato mentre bisogna lavorare fin da ora per una “rinascita” 2) il concetto di narrativa
                                    Per il primo la mia paura è proprio quella che, se in questo momento mi sto sentendo come in una mia fase di rinascita dove sto cercando di mettere in ordine molte cose, e ben sapendo che quando si tornerà ad un ipotetica normalità il mondo sarà cambiato (spero in meglio), la mia paura è quella di non farmi riprendere dal vortice che non permette di costruire ma fa essere sempre in rincorsa.
                                    Sul secondo punto, che forse è collegato al primo, ho molto da lavorare: capire per prima cosa quale è la mia narrativa, capire se è funzionale e utile a me oggi per ottenere ciò che voglio, e come modificarla.
                                    Grazie
                                    Marco

                                  • Aprile 17, 2020 alle 9:35 pm #156
                                    Teresa Mazzilli
                                    Partecipante

                                      Ciao Simone,
                                      riascoltando la sessione Clarity a cui ho partecipato, rimettendo insieme quello che è stato per me il ReSonance dello scorso Gennaio, mi si è chiarito e allo stesso tempo confuso un pò tutto . Stranamente, in Clarity parli di accellerazione dei processi ma non di agire e questo non riesco a non farlo, se entro in posizione generativa ho voglia di agire in qualche modo.
                                      Voglio investire le mie energie in un nuovo lavoro e questo è per me chiarissimo come lo è il tuo discorso sulle narrative vecchie, per focalizzarmi su una narrativa nuova che mi rispecchi .
                                      Ho l’impressione di essermi persa in questo: come faccio a creare una mia rinascita nel lavoro da coach che voglio fare,da dove inizio? Sento che sono nel momento giusto , ho osservato già da tempo l’esterno intorno a me è adesso è ancora più evidente che è il momento di farlo.

                                      Grazie
                                      Teresa

                                      • Aprile 18, 2020 alle 2:36 pm #162
                                        Simone
                                        Amministratore del forum

                                          Interessante…

                                          Ne parliamo nella prossima sessione di Clarity.

                                          Simone

                                          Genera performance migliori con il Coaching ReSonance®

                                      • Aprile 19, 2020 alle 2:32 pm #166
                                        Pierluigi
                                        Partecipante

                                          Chiarezza nel fare la cosa giusta al momento giusto. Soprattutto nel contesto di forte accelerazione di cui si e’ parlato.

                                          • Aprile 20, 2020 alle 8:27 am #168
                                            Simone
                                            Amministratore del forum

                                              Ciao Pierluigi
                                              ne parliamo martedì sera nella live, ok!

                                              Genera performance migliori con il Coaching ReSonance®

                                          • Aprile 21, 2020 alle 6:08 pm #178
                                            Ciro
                                            Partecipante

                                              Se nasciamo in configurazione generativa e quello è il nostro stato naturale, prima dei vari “sminchiamenti” e quindi prima anche delle narrative (che come hai detto, abbracciamo tra i 12-14 e i 18-20 anni), riaccedendo alla configurazione generativa dovremmo accedere ad uno stato “neutro”, o quantomeno non ancora così condizionato.
                                              Potrebbe funzionare come una sorta di reset, di accesso ad una configurazione biologicamente “totipotente”? E da cui ripartire “vergini” o quasi?
                                              Se non funziona così, perché?
                                              Ps. Nel film il Cheyenne alla fine vede la sua narrativa e se ne libera, ricominciando a vivere, libero dal personaggio che si era costruito e libero di essere se stesso, libero di sorridere…alla vita.

                                              • Maggio 6, 2020 alle 9:29 am #226
                                                Simone
                                                Moderatore

                                                  Ciao Ciro,

                                                  effettivamente questa domanda me l’ero persa.

                                                  Allora

                                                  riaccedendo alla configurazione generativa dovremmo accedere ad uno stato “neutro”, o quantomeno non ancora così condizionato.

                                                  Si. A patto che sia capace davvero di farlo e dovresti conoscere avendo studiato il ReSonance come fare.

                                                  Uno dei ‘marcatori’ per me più importanti per rendermi conto se è una persona è davvero in uno stato generativo è capire se vuole usare la ‘posizione’ per ottenere ALTRE cose e cioè mantiene il desiderio ancora attivo. Se è così… la posizione non è generativa.

                                                  Continuo con la seconda parte della domanda:

                                                  Potrebbe funzionare come una sorta di reset, di accesso ad una configurazione biologicamente “totipotente”? E da cui ripartire “vergini” o quasi?

                                                  A parole si. Ma nel farmi questa domanda non eri in configurazione perché c’è troppa attenzione al pezzo che non va (ripulire, ripartire vergini rispetto a cosa etc… )

                                                   

                                                  Ps. Nel film il Cheyenne alla fine vede la sua narrativa e se ne libera, ricominciando a vivere, libero dal personaggio che si era costruito e libero di essere se stesso, libero di sorridere…alla vita.

                                                  Esatto, ed è il motivo per cui in Clarity ho consigliato di vederlo.

                                                   

                                                  Simone

                                                  • Maggio 6, 2020 alle 12:02 pm #229
                                                    Ciro
                                                    Partecipante

                                                      Grazie!
                                                      Quindi, se ho capito bene, non si tratta di “liberarsi della narrativa” (che è inibitorio) ma del fatto che quando sei in posizione generativa semplicemente la narrativa non è presente e puoi essere chi sei.
                                                      D’altra parte in Clarity mi hai risposto che “non c’è un essenza/identità libera da storie” e che non possiamo crearci da noi le nostre narrative, ma solo espanderle.
                                                      🤔 cosa mi sfugge?

                                                       

                                                      Secondo:

                                                      Quando sono in  generativo le narrative non sono presenti  (così come le RDC) ma quando rientro in inibitorio le narrative ritornano (a volte anche le RDC)

                                                      La posizione non dovrebbe riprocessarle (entrambe) in modo che poi la risposta si mantega neutra e generativa?

                                                      O si tratta solo di uno switch, e quando esco dalla configurazione la natrativa riprende il sopravvento? (Come mi capita di sperimentare)

                                                      • Maggio 6, 2020 alle 1:27 pm #230
                                                        Ciro
                                                        Partecipante

                                                          Terzo:

                                                          Per quanto mi riguarda, la sola consapevolezza, cioè il vedere chiaramente e sperimentare consapevolmente le mie narrative, non è sufficiente per dismetterle o cambiarle (anche quando mi rendo perfettamente conto che non sono più funzionali,  o addirittura controproducenti).

                                                        • Maggio 6, 2020 alle 3:29 pm #231
                                                          Simone
                                                          Amministratore del forum

                                                            Ciao Ciro

                                                            al di là del fatto che la scrittura rende molto più facile una ‘intellettualizzazione’ del tutto mentre il lavoro che facciamo nel Coaching ReSonance ha una componente di propriocezione e di integrazione con una componente somatica.

                                                            Il tre pezzi del lavoro sono sempre mente – corpo – narrativa/linguaggio che è il ‘collante’ tra le due.

                                                            La cosa è molto più semplice di così.

                                                            Quando sei in posizione ti viene più facile ESPANDERE la narrativa (se non ti ricordi questo pezzo vattelo a risentire) in Corso Clarity).

                                                            Trovare un finale alternativo alla storia, o costruirne una che ad un certo punto va in una direzione diversa – ma farlo nel momento in cui (e qui è puro lavoro somatico) sei in configurazione.

                                                            Infatti come dici tu:

                                                            il vedere chiaramente e sperimentare consapevolmente le mie narrative, non è sufficiente per dismetterle o cambiarle

                                                            Proprio perché i tre pilastri corpo-mente-narrative devono essere presenti contemporaneamente…

                                                            E le due vie di ingresso per accedere sono o il corpo o il linguaggio ma mai la parte puramente mentale che tu chiami ‘vedere chiaramente’.

                                                            Spero di essere stato sufficientemente chiaro.. nel caso riascolta Clarity.

                                                            Genera performance migliori con il Coaching ReSonance®

                                                    • Aprile 22, 2020 alle 4:48 pm #181
                                                      Simone
                                                      Amministratore del forum

                                                        Chiedeva Marco

                                                        “Ciao, come sfruttare al meglio la grande conoscenza metodologica accumulata nei miei anni di attività da dipendente come consulente interno lean six sigma e certificato come coach. Purtroppo una mia impostazione personale mi fa sempre agire con “freno a mano tirato” generandomi un senso di “non essere all altezza”. Mi piacerebbe sfruttare questa esperienza anche all esterno del mio attuale ambito lavorativo. Marco”

                                                         

                                                        Allora Marco,

                                                        quando lavoro con le persone su questo tipo di cose lavoro su due idee che per me sono fondamentali.
                                                        La prima avere chiaro cosa vuoi, indipendentemente dal fatto che ti senta all’altezza o meno.
                                                        Fare il coach o il consulente / professionista Lean Six sono due ambiti separati per te, o vuoi usare delle competenze di coaching per far apprendere / implementare meglio con i tuoi clienti il lean six?

                                                        Questo per me è fondamentale perché per me si parte sempre dall’esperienza che vuoi avere, e che come dicevamo ieri, aderisca anche ad una narrativa specifica che è quella tua… magari quelle che hai ampliato con il lavoro che stiamo facendo in Clarity.

                                                        Quindi la domanda per te è: che esperienza vuoi avere… di interazione con le persone, con i colleghi… su cosa vuoi portare l’attenzione?

                                                        Che tipo di giornata lavorativa vuoi avere?

                                                        Quante ore vuoi passare davanti ad un computer?

                                                        In che posto vuoi vivere?

                                                         

                                                        Parti dall’esperienza, poi la narrativa… e ti dico che se inizi ad iterare tra queste due domande per abbastanza tempo la questione ‘sentirmi all’altezza’ inizia a perdere importanza abbastanza velocemente.

                                                        Inizia a rispondermi, anche qui se vuoi e poi continuiamo in questo thread o magari nella sessione di coaching di Clarity.

                                                        Simone

                                                        Genera performance migliori con il Coaching ReSonance®

                                                      • Aprile 23, 2020 alle 9:30 am #184
                                                        Marco
                                                        Partecipante

                                                          Ciao Simone grazie per questa risposta che mi apre un mondo di riflessioni.
                                                          Ti provo a rispondere: le mie 2 anime coach e esperto lean le vedo complementari. Migliorare i processi di un azienda significa migliorare le persone lavorando con loro perché i processi sono agiti, fatti da persone. I miei personali pareri li riassumo in 2 punti: 1) se in un attività ci fosse anche solo una persona che schiaccia un pulsante ma quella persona è scazzata, demotivata e disinteressata quel pulsante lo schiaccia con ritardo. 2)non ho mai trovato persone sul proprio lavoro che, se coinvolte con un giusto processo di coinvolgimento, siano disinteressate.
                                                          Cosa voglio dalla mia attività e dal mio modo di essere? Voglio un interazione con meno fronzoli, meno schemi mentali che creano solo rigidità e distanza. Voglio un marco più semplice che lavora e parla con un linguaggio comprensibile dai team. Ma in azienda è importante avere un linguaggio adatto anche per il top management che permetta di mostrargli i risultati e ottenere la loro sponsorhip.
                                                          Come mi immagino? Amo lavorare sa casa fuori da certi schemi che mi permettono ogni tanto di andarmi a bere un caffè la mattina al bar del mio paese, farmi una passeggiata. Questo periodo mi ha permesso anzi obbligato a pensare ad un nuovo modello di smart working progettuale. Questo mi permetterà di avviare progetti diversi riducendo viaggi trasferte quindi costi, stanchezza, distanza dalla mia famiglia. Seppur ritengo fondamentali dei momenti di contatto fisico ma dovranno essere mirati.
                                                          Quanto tempo voglio stare davanti al PC? 4h su 8h in un momento regolare può arrivare anche a 8h su 8h in brevi periodi di sviluppo idee.
                                                          Ma questa rinascita voglio che sia una vera rinascita per me che mi permetta di uscire dalla centrifuga in cui non voglio tornare. Voglio un mestiere più a misura d uomo ma che permette sicuramente una migliorare performance e una vita migliore. Magari in un posto di mare o campagna.
                                                          Spero di aver risposto su tutto sicuramente mi ha permesso di fare un po’ di riflessioni.
                                                          Marco

                                                      • Autore
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