
Una delle cose che dico sempre nel corso è che non vale quasi mai la pena di parlare di felicità, perché nel momento in cui trasformi la felicità in un obiettivo non è più raggiungibile.
In altre parole, la felicità non è qualcosa che è possibile avere come obiettivo.
(nel corso capirai anche che lavorare per obiettivi è il modo meno efficace di ottenere risultati, per come siamo fatti e per come siamo strutturati a livello neurologico).
La felicità non è qualcosa che puoi mettere da qualche parte e per cui puoi superare le barriere per raggiungerla.
E di conseguenza è un argomento difficile di cui parlare.
La cosa di cui penso ha senso parlare invece è all’altra estremità del dominio, e cioè di quello che ti impedisce di realizzare la felicità.
Le barriere alla realizzazione della felicità sono un sacco di cose toste. E sono le cose di cui quasi nessuno parla perché pochissimi di noi sono disposti ad affrontarle e a prendersi il tempo per capirle.
Anche una persona realizzata e centrata si sveglia al mattino sapendo che a volte avrà una giornata di merda – e magari starà male – specialmente se quell’essere centrato e realizzato ha mangiato troppa peperonata la sera prima.
Se stabilisci uno standard, se dici che affinché la vita sia veramente buona, deve essere così e così e così… e lo standard che ti sei prefissato non è fisicamente raggiungibile, allora quello che hai fatto è creare uno standard che rende la felicità assolutamente impossibile.
Non fa alcuna differenza quanto sei centrato o in ‘posizione generativa’.
Se hai un corpo questo risponde alle sostanze chimiche che ingerisci. E forse alle sostanze chimiche nell’aria e forse alle sostanze chimiche in qualsiasi cosa stia succedendo nella tua vita.
La gente normalmente ha l’idea che le persone di successo (qualsiasi cosa intendano per successo) non abbiano mai giornate di merda.
Se hai questa idea hai un falso standard con cui misurare la qualità della tua vita. E una delle cose che possono impedirti di essere felice, in modo molto sicuro, sono i falsi standard.
Se ti sei costruito una serie di nozioni su un modo in cui dovresti essere e che non è possibile essere, semplicemente perché non è reale, allora questo modo esiste solo nella tua mente. E questo è un modo per assicurarsi di essere infelici.
E la verità è che puoi modificare il tuo stato in uno stato di felicità, semplicemente scegliendo di essere disposto a far funziona le cose nonostante siano così come sono e POI a trasformarle da lì.
Perché altrimenti ti sei dato qualcosa da realizzare che è irrealizzabile e soprattutto che è ESTERNO da te.
E non puoi realizzare un’illusione. L’unica cosa che puoi fare con le illusioni è illuderle o disilluderle.
Ogni volta che ti esprimi in termini di ‘quando questa cosa sarà presente nella mia vita allora sarò felice/contento/a posto’ ti stai illudendo ma questa illusione non puoi cambiarla a livello puramente mentale o razionale.
Non funziona così.
È qualcosa che razionalmente puoi anche accettare ma ci sarà sempre una parte del tuo cervello che farà dipende la tua soddisfazione da un pezzo che ancora manca e che in questo momento è all’esterno di te.
Il fatto è che questa illusione è qualcosa per cui siamo progettati e si basa su neurotrasmettitori.
È l’inganno della progettista che ci ha fatto evolvere così e che ha creato il meccanismo dopaminico per farci muovere e agire per ottenere cose facendoci credere che quando le avremo saremo felici.
È un meccanismo che funziona a livello evolutivo certo. Su questa base cresciamo, ci riproduciamo, costruiamo cattedrali e grattacieli e creiamo ricchezza A LIVELLO GLOBALE.
Ma è un meccanismo che funziona a livello globale, ma crea individui sempre più frustrati che una volta raggiunto il singolo obiettivo ne hanno subito uno più grande, e uno più grande e uno più grande ancora.
E soprattutto è un meccanismo che non permette agli individui di accedere a tutte le loro risorse mentali e fisiche e di operare ad un ALTO LIVELLO DI PERFORMANCE.
Non gli consente di prendere le migliori decisioni, le migliori strategie.
E non gli consente di utilizzare tutto il proprio potenziale.
Il meccanismo con cui questo avviene è la maggior parte di noi è che abbiamo creato qualche tipo di illusione con cui misura la qualità della nostra vita, e quando misuri la qualità della tua vita con un’illusione, allora la tua vita è eternamente infelice, o almeno non è veramente felice.
La felicità non è qualcosa che arriva al termine di un percorsi. Non si insinua lentamente. È qualcosa che accade in un istante quando passi da una posizione inibitoria ad una posizione generativa, e questo processo avviene a livello mentale E somatico allo stesso tempo.
E la verità della questione è che puoi cambiare il tuo stato in uno stato di felicità, semplicemente scegliendo entrare in una posizione generativa, una volta che sai come fare.
E poi da lì generare le tue migliori performance e andarti a prendere tutto quello che vuoi utilizzando tutte le tue capacità.
La felicità non è alla fine del percorso. La felicità è all’inizio del percorso.
Vorrei davvero che tu capissi questo, ed in effetti una volta che lo sperimenti E MOLTO SEMPLICE.
È la capacità di guardare ciò che è per ciò che è. Ed essere capaci a portare l’attenzione su ciò che vuoi e UTILIZZARE ciò che è presente – non altro – come mezzo per arrivare dove vuoi. Ma mentre HAI GIÁ TUTTO quello che serve.
Adesso… potrebbero volerci alcuni giorni o anni per passare attraverso tutto questo processo in maniera spontanea, anche se pratichi discipline evolutive. Per qualcuno questa cosa spontaneamente non avverrà mai.
Il ReSonance è solo un processo un po’ più veloce e sicuro di ottenere questo risultato, e di entrare in posizione generativa.
Ci vediamo nel corso, con chi vuole intraprendere questo processo:
www.coachingclub.it
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