Nella nostra vita quotidiana, la virtù del coraggio non è più molto importante come una volta.
Il coraggio è una qualità riservata ai soldati, ai vigili del fuoco e ai praticanti di sport estremi.
La sicurezza è ciò che conta di più oggi.
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Forse ti è stato insegnato a non essere troppo audace o troppo coraggioso.
È troppo pericoloso. Non correre rischi inutili. Non attirare l’attenzione su di sé in pubblico.
Seguite quello che si è sempre fatto a casa. Non parlare con gli estranei. Tenere d’occhio le persone sospette. Rimanere al sicuro.
Ma un effetto collaterale dell’enfasi eccessiva sull’importanza della sicurezza personale è che porta a farti vivere in modo reattivo.
Invece di lavorare sulla crescita, di fare piani per raggiungerle e di inseguirla con piacere, si gioca sul sicuro.
Continuate a lavorare nel posto fisso, anche se non vi soddisfa. Rimanete nel rapporto insoddisfacente, anche se vi sentite morti dentro rispetto alla passione di una volta.
Alla fine chi siamo per pensare di poter far saltare il sistema?
Accetta quello che arriva e sfruttalo al meglio. Segui il flusso, e non farti prendere dal panico. La tua unica speranza è che le correnti della vita ti portino in qualche luogo favorevole.
È questa la conseguenza di essere in una ‘posizione inibitoria’, reattiva.
Senza dubbio esistono pericoli reali nella vita che vanno evitati. Ma c’è un abisso enorme tra l’incoscienza e il coraggio.
Non mi riferisco all’atto eroico necessario per rischiare la vita per salvare qualcuno da un palazzo che va a fuoco.
Per coraggio intendo la capacità di affrontare quelle paure immaginarie e di recuperare la vita molto più potente che ti sei negato fino ad ora.
La paura del fallimento. Paura del rifiuto. Paura di fallire. Paura di essere soli. Paura dell’umiliazione. Paura di parlare in pubblico. Paura di essere emarginati dalla famiglia e dagli amici. Paura del disagio fisico. Paura del rimpianto. Paura del successo.
Sono tutte la conseguenza di una unica cosa: una posizione inibitoria in cui l’attenzione interna – somatica e mentale – è più sul pezzo che non vuoi che su quello che vuoi.
E saper invertire questa direzione e decidere dove metti l’attenzione a livello profondo non è qualcosa che decidi di fare intenzionalmente… è qualcosa che avviene a livello pre-cognitivo. Prima che ci pensi… Avviene integrando mente e corpo con un processo che trasforma, letteralmente, te stesso.
Quante di queste paure ti trattengono? Come vivresti se non avessi alcuna paura?
La mia esperienza mi permette di rispondere a queste domande, perché vedo ogni giorno i miei clienti nel ReSonance percorrere questo cammino di trasformazione: avresti ancora la tua intelligenza e il tuo buon senso per navigare in sicurezza intorno a qualsiasi pericolo reale, ma senza provare l’emozione della paura.
Saresti più disposto a correre dei rischi, soprattutto quando lo scenario peggiore possibile non sarebbe davvero drammatico.
E se fosse anche solo che impari a goderti le cose che attualmente temi? Che tipo di differenza farebbe nella tua vita?
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