Prendo spunto da un recentissimo post di un fotografo italiano che stimo e di cui mi piace lo stile, Settimio Benedusi, per scrivere un post ai neo-coach o neo-formatori (ma che potrebbe servire anche quelli col pelo sullo stomaco che sono rimasti ancorati ad una formazione un po’ old style) su cosa fare e non fare durante la promozione della propria attività.
Il coaching è uno di quei settori in cui, come nella fotografia, ti sembra che ci sia una barriera all’entrata bassissima. Nel senso che tanto, che ci vuole, la legge 4/2013 ti consente di essere un coach anche se non sai niente. Esattamente come ad un fotografo serve solo una reflex digitale per scattare.
E’ noto infatti che sono tutti coach e formatori. Bravissimi, per di più. Anzi, i migliori.
Poi nella realtà non funziona così, nel senso che la gente se ne accorge se funzioni o no, se sei fuffa o no. Prima o poi se ne accorge.
Quindi ho scritto anche io un piccolo elenco di cose da non fare quando vuoi proporti in giro come coach o formatore che ambisce ad essere percepito come realmente professionale.
Non che siano regole da seguire come dei comandamenti, sia chiaro. Solo che se fai queste cose, diciamo che stai mettendo un’ipoteca abbastanza seria sulla tua credibilità da lì in poi. Sono cose che fanno molti i formatori e coach, sicuri che faccia figo. Solo che in realtà figo non fa.
Allora, andiamo all’elenco.
Pronti?
- Aggiungere al proprio gruppo facebook sconosciuti
- Iscriversi ad un gruppo facebook di sconosciuti e postare subito i propri link
- Girare un video in macchina (lo so, l’ho fatto anche io, ma ho le prove 🙂 di aver iniziato con questa cosa 8 o 9 anni fa e credo che all’epoca fosse una novità)
- Girare un video in cui stai leggendo (si vede, ti assicuro che si vede anche se pensi di essere bravissimo a non farti ‘sgamare’)
- Girare un video dove sorridi per finta al momento giusto per creare empatia. Si vede. Tantissimo. Al limite aspetta di essere allegro sul serio.
- Girare un video dove non leggi ma monti i vari pezzi in sequenza perché non sai cosa dire dopo venti secondi e devi girarlo in 10 spezzoni diversi
- Girare un video in Ferrari se la Ferrari non è tua (lo so rientra nel ‘non girare un video in macchina’ ma nel caso non l’avessi visto…)
- Girare un video in una casa bellissima se non è casa tua
- Girare un video in giacca se non indossi tutti i giorni una giacca (meglio una t-shirt).
- Girare un video in t-shirt se non indossi mai t-shirt (meglio una giacca, possibilmente della tua misura)
- Copiare ed incollare l’articolo di qualcun altro senza capirne le dinamiche sottostanti e a che tipo di lavoro si riferisce
- Citare sempre gli stessi 3 libri di coaching o PNL e le stesse tre menate sull’autostima, l’autoefficacia e gli obiettivi
- Scrivere un libro tanto per scrivere un libro e perché fa parte del ‘modello di business’
- Definirti ‘mental coach’
- Insegnare wellness finanziario e vivere a casa con mamma e papà
Ce ne sarebbero delle altre ma direi che per iniziare va bene
Ah… ovviamente NON sto pensando a te che leggi. Una mia cara amica una volta ha creato per le persone che si sentono sempre al centro dell’attenzione qualsiasi cosa succeda intorno l’appellativo di ‘Persone Vodafone’, richiamando una vecchia pubblicità della telco, il cui messaggio era ‘tutto intorno a te’.
Ecco, non essere una Persona Vodafone, stai tranquillo non mi riferisco PROPRIO a te.
E ti assicuro che ho scritto questo post per il tuo bene. Tra qualche tempo mi ringrazierai.
Un abbraccio, a presto!
Simone