Nessuno si sognerebbe di prendersela con l’enorme masso che gli blocca la strada mentre cammina in montagna.
Di chi sarebbe la colpa?
Solo un pazzo si metterebbe ad urlare alle montagne incolpandole di avergli messo un ostacolo sul percorso.
Le organizzazioni spesso si comportano così.
Partono dal problema, stringendo il fuoco solo su quello e non vedendo il resto.
Quasi tutte le tecnologie di cambiamento disponibili oggi, tutti i modelli organizzativi, di leadership, di crescita delle persone come punto di partenza hanno sempre lo stesso:
Cosa è che non funziona all’interno di questo contesto?
E non guardano oltre.
Partono dall’osservazione e dall’analisi di ciò che non funziona all’interno dell’individuo o dell’organizzazione, o delle sue performance, o delle sue relazioni… qualsiasi cosa… e analizzano il problema mettendo in campo una serie di tecniche per risolverlo.
Secondo me usciti da questa cosa ci sarà, ancora di più di prima, un enorme necessità di persone che sappiamo funzionare in maniera ‘generativa’.
Quello che ho potuto osservare lavorando con le organizzazioni è che i sistemi che passano dal ‘funzionare male’ al ‘funzionare bene’, qualsiasi cosa vogliano dire queste parole per loro, non lo fanno quasi mai perché risolvono un problema alla volta con delle tecniche specifiche, ma perché riescono ad accedere ad uno stato in cui (magari per un attimo solo) il problema non è presente nella loro percezione.
E quando questo avviene davvero, la trasformazione riguarda ogni aspetto dell’organizzazione e degli individui.
Da questo punto di vista, quello che facciamo nel ReSonance è un lavoro che trasforma, più che semplicemente cambiare.
Nota: ho spostato l’orario del corso Clarity dalle ore 16 alle ore 21 in modo da rendere più facile la partecipazione
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